Intriso da sempre di musica, avendo trascorso l’infanzia (ahimè, inutilmente!) al fianco del padre che accompagnava al piano la madre cantante, al pari d’un novello Ambroise Bierce, lo scrittore topografo della Guerra di secessione americana, come archeologo ha rilevato (tacheometro, “dritta quella dannata stadia!” e logaritmi vari) mezza Africa Orientale, il Medio Oriente e il Centro America. Tra una stagione concertistica e l’altra organizzata come impresario (essendo sempre stato cacciato dai cori in cui cercava ostinatamente d’intrufolarsi), infine è approdato alla traduzione letteraria dei classici anglo-americani... sembrerebbe con risultati migliori che come baritono. Pare. Quello che invece è sicuro è che è davvero Il Cappellaio Matto.

11. Le Sirene

De Il Cappellaio Matto

Nell’undicesimo episodio, quello delle “Sirene”, in cui s’intende compiutamente l’amore di Joyce per la musica, Bloom si reca all’Ormond Hotel a pranzo e per rispondere alla lettera di Martha Clifford. Nel locale arriva anche Blazes Boylan, allegro e disinvolto, nel suo calessino tintinnante in modo onomatopeico: «Jingle jingle jaunted jingling…», che si ferma al bar per fare uno spuntino prima di ripartire.

A Mr Bloom fanno da contorno molti altri personaggi presenti nel bar e che diffondono per il locale le loro voci e il loro canto.

Le prime 36 righe del capitolo costituiscono una sorta di ouverture nella quale sono citate le canzoni che appariranno successivamente nel “corpo dell’episodio”: proviamo a fare un sommario di questa sorta di ouverture:

«Blue bloom is on the (Il melanconico Bloom è sul)»: When the Bloom Is on the Rye.

«…rose of Castile (…rosa di Castiglia)»: The Rose of Castille.

«Trilling, trilling: Idolores (Trillando, trillando: Idolores)»: The Shade of the Palm.

«The bright stars fade (Le stelle luminose sbiadiscono)»: Goodbye, Sweetheart, Goodbye.

«O rose!… Castile (Oh, rosa!… Castiglia)»: The Rose of Castille.

«The morn is breaking (Spunta il mattino): Goodbye, Sweetheart, Goodbye.

«I could… Not leave thee… Sweetheart, goodbye! (Potrei… Non lasciarti… Tesoro, addio!)»: Goodbye, Sweetheart, Goodbye.

«When love absorbs. War! War! (Quando l’amore rapisce. Guerra! Guerra!)»: Love and War.

«Lost… All is lost now (Sciolto… Ormai tutto è sciolto)»: Tutto è sciolto.

«When first he saw (La prima volta che vide. Ahimè)»: M’appari.

«Martha! ( Come! (Martha! Vieni!)»: M’appari.

«So lonely blooming (A fiorire così in solitudine)»: ’Tis the Last Rose of Summer.

«Liszt’s rhapsodies (Rapsodie di Liszt)»: Rapsodie ungheresi di Liszt.

«Naminedamine. All gone. All fallen. / Amen! He gnashed in fury. / Pray for him! Pray, good people! (Naminedamine. Finito tutto. Tutto caduto. / Amen! E lui che digrigna i denti furioso. / Pregate per lui! Pregate, brava gente!)»: The Croppy Boy.

«Last rose Castile of summer left bloom… alone (Ultima rosa estiva di Castiglia lasciata fiorire… solo)»: ’Tis Last Rose of Summer.

«True men… Like you men. Will lift your tschink with tschunk (Veri uomini… Uomini come voi. Sollevate il vostro cin cin)»: The Memory of the Dead.

Fine dell’ouverture.

Dunque, sono numerosissime le allusioni musicali dell’episodio inserite per sottolineare certe tematiche o caratterizzare i personaggi, soprattutto Bloom.

La prima citazione When the Bloom Is on the Rye (che riascoltiamo QUI) accompagna Leopold entrato da poco nel bar e che sta pensando di scrivere la lettera per Martha. Dopo poche pagine, l’arrivo di Boylan, l’amante di Molly, è accompagnato dalle note della canzone Goodbye, Sweetheart, Goodbye (cliccare QUI), che è la canzone predominante nell’identificare la presenza di Boylan, mentre nel frattempo molti altri motivi musicali fanno da sfondo contrappuntistico.

Nel caso della citazione di The Rose of Castille (cliccare QUI), dall’opera di Michael Balfe, c’è chi ha voluto instaurare un parallelo tra l’opera e la situazione matrimoniale di Leopold, identificando Molly con la protagonista femminile Elvira, figura in grado di gestire i propri affari e controllare gli uomini che la circondano.

Boylan è accolto dal saluto “Guardate, è arrivato l’eroe conquistatore.”, con chiaro riferimento al corale “See, the Conqu’ring Hero Comes” dall’oratorio Judas Macabeo di Haendel (cliccare QUI).

Una canzone che sicuramente ha un ruolo molto importante nell’episodio è “M’appari”, l’aria tratta dall’opera di Flotow, Martha.

Cowley tenta di convincere Simond Dedalus a cantare questa melodia e insiste nella propria richiesta iniziando la canzone in italiano (“M’appari tutt’amor: / Il mio sguardo l’incontr…”, ma Simon distratto comincia a intonare A Last Farewell canzone che dal narratore viene descritta in termini di mare, di navi, vele e che potrebbe avere qualche connessione con la partenza di Boylan (cliccare qui QUI).

La canzone è continuamente interrotta da altre allusioni che affiorano alla mente di Bloom, come la breve aria del secondo atto di La sonnambula di Bellini, “Tutto è sciolto”, che Richie sta fischiettando a Bloom (cliccare QUI). Nell’opera di Bellini, Elvino scopre la propria fidanzata Amina addormentata nella stanza di un altro uomo e ritendendosi erroneamente tradito, canta l’aria “Tutto è sciolto”, rompendo il fidanzamento.

Dal momento che questo stesso motivo musicale fu presente nella vita di Joyce quando credette d’essere stato tradito dalla moglie Nora e le rivolse false accuse, probabilmente fu molto naturale la scelta di questa aria d’opera nell’Ulisse per sottolineare il tema dell’amore tradito, generalizzato poi da Bloom ed esteso a tutto il genere femminile.

Altro riferimento musicale che incontriamo subito dopo è quello relativo all’aria “The Heart Bowed Down”, una famosissima ballata tratta dall’opera The Bohemian Girl (La zingara), di Michael William Balfe su libretto di Alfred Bunn, vagamente ispirata al racconto di Cervantes, La Gitanilla (cliccare QUI), che canta dolore e disperazione e quindi crea un ulteriore legame tra la canzone di Flotow e la drammatica situazione di Leopold, reiterando il tema dell’amore perduto.

Bob Cowley continua a suonare, finché non cambia tono e abbandona quello melanconico per tornare ai toni alti del minuetto di Don Giovanni di Mozart, richiamando la scena del primo atto dell’opera che si svolge nella sala da ballo del palazzo di Don Giovanni (cliccare QUI, dove addirittura il brano si può seguire sul manoscritto autografo di Mozart). Dopo poche righe è interessante il confronto tra Boylan e Bloom, reso proprio da due riferimenti musicali: le parole «Dandy tan shoes od dandy Boylan…» alludono alla nursery rhyme Handy Spandy, allegra e leggera (cliccare QUI), in netto contrasto con la musica oscura e misteriosa di Liszt («…those rhapsodies of Liszt’s, Hungarian, gipsyeyed» (cliccare QUI, per esempio, per la Rapsodia n. 2 nell’esecuzione pianistica e QUI nell’esecuzione per orchestra della stessa rapsodia).

Nel frattempo nel bar viene intonato un ulteriore motivo musicale, il già più volte ascoltato The Croppy Boy, scelto e preferito all’aria “Qui sdegno non s’accende”, proposta da Padre Cowley (cliccare QUI). La scelta musicale è significativa se si esaminano i due brani in dettaglio: la seconda, tratta dall’opera Die Zauberflöte (Il flauto magico) di Mozart, è un canto di pace e fine della lotta, mentre The CroppyBoy riguarda materia irlandese, tradimento, religione e guerra, e sarà scelta proprio per queste ragioni.

Il tema della guerra dominerà questa seconda parte dell’episodio, proprio per la costante presenza di questo motivo musicale, in contrapposizione alla prima parte in cui dominante era il tema dell’amore: chiaramente il legame tra questi due temi musicali di base si esprime nel tradimento che gioca un ruolo di grande importanza in entrambi.

The Croppy Boy farà quindi da sottofondo nelle pagine conclusive dell’episodio. Successivamente Leopold allude alla popolare ballata The Boys of Wexford (già incontrata nel capitolo settimo “Eolo”, puntata XIII, per riascoltare cliccare QUI,

QUI in un’interpretazione più “intima” e QUI

qui in un’interpretazione sinfonica). La citazione è introdotta in questo punto del testo forse con lo scopo di ricordare l’origine del nome croppy dato ai ribelli irlandesi e in modo specifico inizialmente ai ribelli di Wexford per i loro capelli tagliati a zero (Close-cropped hair), e comunque sicuramente per enfatizzare l’atmosfera bellicosa evocata da The Croppy Boy.

Il pensiero di Miss Douce, la cameriera, riporta alla mente di Bloom la canzone Seaside Girls (proposta ancora una volta QUI in un’interpretazione, diciamo, che più joyciana non si può…), e inoltre mentre osserva il seno della ragazza che si solleva e si abbassa seguendo il respiro, si accorge che la giovane si sta comportando in quel modo così civettuolo per attirare l’attenzione di George Lidwell, non di Boylan, e il pensiero della volubilità della donna lo porta a rievocare nei propri pensieri due canzoni sull’amore perduto, Goodbye, Sweetheart, Goodbye, un’aria molto triste (cliccare QUI), e The Rose of Castille (cliccare QUI), che egli associa con Molly.

Nelle pagine conclusive dell’episodio ritornerà più volte il riferimento alla canzone ’Tis The Last Rose of Summer, dall’opera Martha di Flotow (cliccare QUI e QUI, in due diverse interpretazioni). Canzone che avrà la funzione di enfatizzare ancora una volta la condizione di solitudine e dolore che Leopold, che s’identifica con Lionel, il protagonista maschile dell’opera di Flotow.

Il capitolo ormai è concluso, Mr Bloom esce in strada e significativamente nei suoi pensieri avviene una sorta di ricapitolazione dei principali motivi musicali contenuti nell’episodio, in quello che può essere definito il finale musicale del capitolo.