Luca Morettini Paracucchi, nato il 24 febbraio 1988. Lucchese da tutta la vita, Viterbese da qualche tempo. Ho una passione molto forte per ciò che riguarda il cinema, la letteratura, la musica, il mondo dei fumetti e dell'arte in generale. Tra le mie passioni hanno un posto di rilievo il mondo del punk e certi aspetti della cultura cosidetta nerd. Scrivo da quando avevo otto anni, recentemente ho ripreso dopo un periodo di stop. Spero sia la volta buona

In Your Face Comix

Di Luca Morettini

Talvolta si asseconda il proprio istinto, molte altre volte si viaggia sul sicuro. In entrambi i casi mi sono sbagliato poche volte nella scelta dei miei acquisti. A Lucca Comics 2022 sono accadute tutte queste cose: mi sono buttato, ho agito di fronte al fuoco delle mie passioni, ho preso una piccola toppata ma più che altro tanta, tanta bellezza.

Non conosco la casa editrice In Your Face Comix, ma è amore immediato per due motivi: il primo è la musica dei Minor Threat e degli Exploited che riecheggia da una cassa bluetooth e già intuisco che possiamo andare molto d’accordo e che sono una mosca bianca rispetto ad altri stand della fiera che propinano il solito pop generalista dell’ultima hit.

Il secondo è la varietà delle loro pubblicazioni, stuzzicanti, diverse e che trasudano underground e voglia di sbizzarrirsi. E quando i miei occhi cadono su un fumetto dedicato al fu glorioso CBGB e un altro il cui titolo recita “Guida Illustrata Al frastuono Più Atroce” non resta altro da fare che mettere mano al portafoglio e salutare un altro pezzo delle finanze disponibili, come in quelle storie con Zio Paperone in cui era costretto a sborsare e si vedeva una banconota con le ali che prendeva il volo.

La differenza sta nelle facce: lui era abbattuto, io felice come un bambino.

Da diverso tempo sulla mia libreria mi aspetta “Guida Ragionevole Al Frastuono Più Atroce” di Lester Bangs, ma per un motivo o per un altro ancora non mi sono potuto immergere nella lettura dell’opera di quello che probabilmente è il più famoso critico musicale di sempre. In compenso mi sono goduto fino in fondo la ristampa di quella “Illustrata” che racchiude i due volumi (più qualche extra) in cui 72 disegnatori donano il proprio talento per rappresentare altrettanti musicisti o band. E’ una vera e propria orgia di stili, un caleidoscopio di bianco e nero che prende forme diverse, si allunga e si riempie di parole oppure nessuna. Ogni artista mette in scena una biografia certosina, rappresenta un testo, un’emozione, un ricordo. Non c’è limite verso l’amore che queste pagine restituiscono al lettore e dove trovano spazio nomi luminari ed eterni (Syd Barret, Bowie, Roxy Music, Beatles, Kraftwerk), schegge di violento hardcore punk italiano (Negazione, Wretched, Bloody Riot, Nerorgasmo) e americano (Misfits, Dead Kennedys, Germs), realtà italiane singolari e di culto (Krisma, Fausto Rossi, Brutos, Gaznevada) e personaggi atipici di ogni risma (Nico, GG Allin, Django Reinhardt). C’è la storia della musica spavalda e orgogliosa e cosa più importante ci sono le storie contenute all’interno. Diversissime, ma che racchiuse in questo libro fanno parte di un unico grande ecosistema dove le diversità coesistono e si contaminano.

CBGB Omfug” è chiaro fin dal nome che vuole essere un omaggio ad un vero e proprio tempio del rock, il locale aperto da Hilly Kristal nel 1973 e diventato il principale crocevia per la nascita della scena punk americana alla fine degli anni’70. Ricordato da tutti come un locale piccolo, lurido e sporco, sul suo palco sono passati Ramones, Talking Heads, Patti Smith, Blondie, Television, centinaia di gruppi hardcore. L’energia e l’atmosfera che animavano quel posto in cui prese vita una vera e propria rivoluzione sono fatti passati alla leggenda e la raccolta a fumetti tende a voler ricreare quelle sensazioni attraverso band inventate, ricordi autentici, voglia di rumore puro, libertà e nessuna sovrastruttura ad appesantire le cose. Una lettura che scorre veloce proprio come una canzone da neanche tre minuti ed impreziosita, sul finale, da alcuni aneddoti dei gruppi italiani che ebbero l’onore di salire sopra quel palco quali i Raw Power e i Cheetah Chrome Motherfuckers. Un omaggio sentito e doveroso in ricordo di un locale che dal 2006, purtroppo, ha cessato d’esistere e che in realtà mai è veramente morto.