Walter Egon è un autore critico d’arte e fumettista. Summediano unico superstite dell’isola di Summeda affondata in seguito ad un terremoto nel 1985, ha collaborato con riviste come Meridiano e Kaffè dell’editore Catacusinos, con le riviste online Roma italia Lab e L’Ottavo, ha scritto il suo capolavoro “Calippo” un saggio sull’imbecillità umana con un bastoncino sulla sabbia del Black Rock Desert, il manoscritto è stato redatto in due settimane da walter e terminato il 13 ottobre del 1997 purtroppo due giorni dopo è andato distrutto durante il tentativo di record per le automobili quando il pilota della RAF Andy Green raggiunse la velocità di 1 227,98 km/h spazzando via l’opera di Walter Egon che a detta dei pochi che hanno avuto la possibilità di leggerla era di gran lunga uno dei capolavori dell’umanità. Preso dallo sconforto Walter non si è più ripetuto.

Attilio Fontana è un attore, cantante e compositore italiano. Walter Egon è…Walter Egon. Ecco una sua intervista fumetto

Walter Egon: Questa è un’intervista strana, inconsueta se volete…e comunque benché inconsueta essa rappresenta la piccola parte del pensiero e del modo di vivere di un uomo. All’epoca di questo incontro quest’uomo era ancora un ragazzo, ma aveva già in sé un tarlo strano e magnifico, una follia velleitaria strabordante in contrasto con un carattere calmo e gentile. Rimasi colpito da Attilio e dalla sua contraddizione fatta di amore incondizionato per la vita e capacità di fregarsene di essa. Gioioso e sempre pronto a ridere quanto profondo e malinconico. Dotato di uno straordinario talento (ho scoperto poi). Insomma uno schizofrenico come giustamente direbbe il mio analista…
Era il 2000 a New York e io ero salito su un grande grattacielo per guardare tutti dall’alto in basso quando…

Eccolo la! Attilio con lo sguardo serafico e tranquillo in piedi sul parapetto, che sembra godersi il panorama e la brezza prima di saltare nuovamente nel vuoto, felice e consapevole che per fare arte occorre vivere in maniera artistica, occorre andare a caccia delle “idee bianche” nell’oceano delle emozioni e arpionarle appena le si incontrano, anche se c’è pericolo, anche se c’è il rischio che queste idee ci trascinino in fondo all’oceano… non importa la morale comune. Importa andare dritti per la propria strada. La gente etichetterà sempre e difficilmente potrai venir fuori dal pregiudizio creato attorno a te, apposta per te, come un abito bello che ti sta a pennello. A distanza di ani capisco meglio Attilio e ogni tanto grazie a nuove tecnologie mirabolanti in internet mi vado a rivedere le immagini di quel salto dal grattacielo, e ogni volta mi stupisco che quel corpo cada verso il basso. Perché conoscendo lo spirito di chi lo abita mi aspetterei che spiccasse il volo verso l’infinito e oltre. Mi aspetterei che gli spuntassero un paio di ali sotto quella giacca, o che so un razzo… Grazie Attilio! Ora so che buttarsi da un grattacielo su una barriera antisuicidio non è pazzia! (Bisogna solo essere un po’ scemi)