Laura Vargiu è nata a Iglesias, nel sud della Sardegna. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Cagliari con una tesi in Storia e istituzioni del mondo musulmano, è presente con poesie e racconti in diverse raccolte antologiche nazionali. Vincitrice del Premio Letterario “La Mole” di Torino nel 2013 e autrice di alcune pubblicazioni di poesia e prosa, tra cui “Il cane Comunista e altri racconti” (L'ArgoLibro Editore), fa parte della redazione della rivista di poesia e critica letteraria “Nuova Euterpe” e della giuria di alcuni concorsi letterari.

Da Focea a Elea: un viaggio per mare del VI secolo a.C. in un singolare racconto a fumetti

Di Laura Vargiu

Curato dall’archeologo Angelo D’Angiolillo e impreziosito dai disegni dell’artista Mauro Trotta, L’avventuroso viaggio dei Focei è uno di quei libri belli per davvero. La bellezza in questione, naturalmente, non si riferisce soltanto al lato estetico o all’assenza di refusi (aspetti che, senza dubbio, giocano tutt’altro che a sfavore di un prodotto editoriale nel suo insieme), ma riguarda soprattutto l’appagante soddisfazione che si riscontra a fine lettura quando ci si sente arricchiti nel vero senso del termine da un testo di qualsiasi genere.

Il racconto racchiuso tra le pagine di questo volume, pubblicato lo scorso anno dalla casa editrice cilentana L’ArgoLibro con sede ad Agropoli (in provincia di Salerno), si presenta sotto forma di fumetto: attraverso più di una trentina di suggestive tavole a colori firmate da Trotta, illustratore anche di altre pubblicazioni dello stesso editore, vengono ricordate le peripezie degli abitanti dell’antica Focea, città ellenica della Ionia lungo la costa dell’Asia Minore, che dinanzi alla triste prospettiva dell’occupazione persiana scelsero la libertà offerta dalla via del mare, in cerca di una nuova terra verso ovest. Era il 546 a.C. e l’espansionismo dell’impero achemenide, com’è noto, non era ancora prossimo ad arrestarsi. Sulla base di quanto esposto nel libro I delle Storie di Erodoto di Alicarnasso, celebre storico greco vissuto nel secolo successivo, prende così avvio una narrazione affascinante che trascina il lettore in viaggio tra i flutti del Mediterraneo a bordo delle pentecontere focesi, imbarcazioni munite di cinquanta remi che ben si adattavano a intraprendere lunghe rotte mercantili e coloniali.

“[…] Durante la notte i Focei imbarcano sulle loro navi donne, bambini, masserizie, statue e altri averi. Poi presero il largo dirigendosi verso l’isola di Chio mentre i Persiani occuparono Focea completamente deserta. […]”

Una coraggiosa fuga di massa che fu solo il principio di una peregrinazione durata alcuni anni prima di approdare a lidi sicuri in cui erigere infine una nuova città. Diverse le tappe, durante quell’andare errabondo per mare, toccate dalla loro flotta: dalle isole dell’Egeo orientale a Cirno (l’attuale Corsica), dal mar di Sardegna, dove ebbe luogo il rovinoso scontro con Etruschi e Cartaginesi a seguito del quale delle iniziali sessanta e più navi se ne salvarono soltanto venti, alle coste calabre di Reggio, dove ricevettero migliori indicazioni oracolari sul tragitto da seguire verso la loro “terra promessa”; per trovare quest’ultima fu sufficiente navigare più a nord, risalendo lungo il Tirreno sino al vasto territorio degli Enotri, antico popolo presente già da secoli nell’Italia meridionale. Sarà in uno scenario naturale di grande bellezza, un angolo di quello denominato in seguito Cilento, che prenderà vita Elea, la Velia di epoca romana. Il racconto si ferma all’insediamento nel luogo d’approdo e al conseguente avvio dei lavori, in una sorta di finale aperto che, secondo le intenzioni del curatore, offre la possibilità di riprendere e approfondire il discorso sulla nuova città dei Focei e la sua interessante storia in una eventuale successiva pubblicazione a fumetti.

“Con i disegni – precisa nella sua introduzione D’Angiolillo, appassionato studioso di storia antica – si è cercato di rendere i passi di Erodoto più vicini alla realtà, ma anche dare più suggestività alle vicende che portarono prima alla fuga da Focea e poi alla nascita di Elea.”

Un viaggio avventuroso per davvero, dunque, quello intrapreso all’improvviso dagli esuli focesi, che, seppur a distanza di oltre due millenni, ha ancora molto da raccontare e insegnare. Si avverte anzitutto, grazie alla maestria di Mauro Trotta che restituisce vivide immagini dal passato, il dolore di queste persone per essersi viste costrette ad abbandonare l’amata polis, patria perduta che cercarono di ricostruire oltremare, affrontando tutta una serie di difficoltà che solo una forza d’animo collettiva come la loro poté aiutare a superare. Inoltre, al pari degli odierni migranti, essi cercavano una nuova casa e ciò comportava il rischio di venire a contatto con altri popoli non sempre disposti ad accettare di buon grado i nuovi arrivati; quella dei Focei, però, è una vicenda che, infine, trova accoglienza da parte di chi già viveva in loco e mette in risalto il valore prezioso della condivisione, l’unica strada percorribile e auspicabile per evitare catastrofi come quelle da sempre esistenti al mondo.

Corredato di un breve glossario in chiusura, anch’esso illustrato, L’avventuroso viaggio dei Focei si rivela un testo sorprendente, un piccolo libro dai grandi contenuti. Un’opera di gran pregio che dona una lettura molto istruttiva e piacevole, destinata in egual misura a ragazzi e adulti, a cilentani e non solo, la quale ricorda a noi tutti l’importanza delle radici e della memoria storica, di cui non si può fare a meno per procedere nel viaggio, a suo modo avventuroso, verso il tempo a venire.

Si segnala il sito web della casa editrice e libreria indipendente L’ArgoLibro per conoscerne le attività e prendere visione del suo catalogo: https://largolibro.blogspot.com