Nato a Viterbo il 25 ottobre 1991, laureato in  lettere (Università della Tuscia) e appassionato di musica (jazz, prog, elettronica).

Poesia che parla. Versi che ci fissano.
Non si è mai goduto così nel cospargersi di malinconia. Il testamento più sincero di Ian si trova qui. “Ceremony” è il suo ultimo testo, dove ci sbatte davanti la verità più triste. Versi che ci fissano. ci guardano.
Nel marzo del 1981 il tiepido grigiore invernale inglese, profumato di new wave, sente la mancanza di Curtis. Ci ha lasciato nel modo più triviale. Hook, Sumner e Morris danno vita al nuovo percorso, al nuovo “servizio”. Bernard entra timidamente nel ruolo di cantante, mentre tutto intorno è ingiustamente così cieco e indifferente a una persona che non c’è più. In “Ceremony” vi è il disegno di un’anima e di tutto ciò che, forse troppo rapidamente, ha compreso in vita.
Il vero testamento di Curtis colpisce sfacciatamente dritto al nostro cuore, e imprigiona la nostra mesta mente. Un fantasma sembra accarezzarci, sfiorarci, quasi rassicurarci.
Anche l’uomo che respira la solitudine più pura manca a qualcuno, lascia qualcosa. Una nube malinconica aggredisce il candore sacro che spicca con quella gemma.
Voltando il 45 giri troviamo In A Lonely Place, preghiera per le anime viandanti. Un canto gregoriano avanza nelle lande gelide del synth. Dalla nevrosi consapevole della gabbia in cui si vive mista a paura si passa alla stasi rassegnata. C’è un cammino da intraprendere, come ci sussurra la timida voce di Bernard, inebriato dallo squarcio di luce nelle nubi più dense.
“How I wish we were here with you now”
I New Order già con l’esordio “Movement” e i primi singoli “Procession”, “Everything Gone Green” e “Confusion” proseguono quella scia dark electro intrapresa in “Closer”, mandandola in gloria con le gelide linee di synth e l’inconfondibile stile vocale di Sumner. Da “Power, Lies & Corruption” raggiungono un’ulteriore maturità e firmano capolavori immortali come “Age Of Consent”, “Your Silent Face” e “Leave Me Alone”, canzoni caratterizzate da stilemi che ancora oggi fanno scuola, e che forse la faranno per sempre.
Ma la loro carriera non termina di certo qui. Abbiamo ancora hit del calibro di “The Perfect Kiss”, “Bizarre Love Triangle”, “Regret”, “Love Vigilantes” e “Sub-Culture”, composizioni certamente influenzate dalla dance di fine anni 80 ma che hanno il pregio di essere eseguite da geni come Peter Hook, Stephen Morris, maestri che inevitabilmente donano un valore aggiunto ad ogni composizione. Insomma, stiamo parlando dei New Order, una delle istituzioni degli anni 80 profumati di new wave, post punk e altre meraviglie.

Ceremony Book Cover Ceremony
New Order
Post punk
1981