Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Il libro dell’estate. E l’amore tra nonna e nipote

Di Geraldine Meyer

Una natura che, clemente o inclemente, è sempre maestra di chi sa comprendere che essere creature tra creature è un bel modo di stare al mondo. Un padre silenzioso, eppure presenza viva, presenza che è, essa stessa, relazione. Il mare, un’isola e le sue tempeste. Una nipotina e sua nonna. E il legame, fortissimo e così umano nei suoi dissapori e stanchezze, tra chi si affaccia alla vita e chi sa che tra non molto dovrà da essa congedarsi.

Queste le pietre, solidissime, su cui è costruito Il libro dell’estate di Tove Jansson. Nata nel 1914 a Helsinki è stata pittrice, illustratrice e autrice di libri per l’infanzia che hanno conosciuto notevolissimo successo. Con questo Il libro dell’estate l’autrice entra in pieno in quello che, a un certo punto del suo lavoro, ne è diventato il fulcro come ci ricorda Carmen Giorgetti Cima nella postfazione quando scrive: “[…] la Jansson allarga gli orizzonti delle sue tematiche inserendo un elemento destinato ad assumere un’importanza centrale nella sua successiva produzione, e cioè la necessità del singolo d’imparare a fronteggiare da solo il mondo esterno, fuori dalla fortezza sicura dei legami familiari.”

Sarà proprio così, se si legge in filigrana questo libro, per i tre protagonisti. Pur essendo su un’isola, pur essendo uno vicino all’altro, per ciascuno di loro (anche per il padre, vedovo e apparentemente in sottofondo) si tratta di abitare il tempo, di accettare i limiti, di proteggersi certo ma anche di lasciare che, ciascuno a suo modo, faccia i conti con la vita. Che per la giovane ragazzina vuole spesso dire non comprendere sua nonna e, per l’anziana donna, vuol dire proteggerla senza evitarle le disillusioni sul mondo. E di farlo con quella saggezza e quella distaccata indulgenza che è della vecchiaia, talvolta molto più morbida della granitica certezza dell’infanzia.

Non mancano certo discussioni animate, stanchezza reciproca, quel non sopportarsi dentro giornate di sole o di pioggia. Giornate fatte di parole, gesti, tra piante da curare, fiori da osservare, rumori, silenzi di una natura che detta i tempi, le luci e le ombre.

La bambina e la nonna sembrano le due estremità di un percorso. Ma in realtà, in molti momenti, le loro insicurezze e fragilità paiono mescolarsi e rivelarsi fatte della stessa materia. I modi per rimproverarsi, così come quelli di proteggersi, sono uguali. Perché più forte di tutto è il loro legame. Che viene esaltato proprio dalla natura che le circonda e che plasma il percorso dei loro giorni facendone l’una lo specchio dell’altra. La nonna ha “meno tempo” e per questo ne ha di più e quel di più lo dona alla nipote anche quando questa sembra non volerlo perché va di fretta, come tutti i bambini.

Un delicato libro su cosa sia l’amore possibile tra generazioni diverse tra loro.

Il libro dell'estate Book Cover Il libro dell'estate
Gli iperborei
Tove Jansson. Trad. di Carmen Giorgetti Cima
Letteratura
Iperborea
16 edizione 2023
172 p., brossura