Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Il pescivendolo che non voleva essere santo

Di Geraldine Meyer

Giorgio B. Scalia ci dona un’opera prima degna di una attenzione maggiore di quella che, purtroppo, riuscirà ad avere. Speriamo di essere cattivi profeti e facciamo quel che possiamo, ossia dedicare spazio a questo Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo. Un libro che, attraverso la lente dell’ironia, consente di leggere il surreale e il malinconico della vita del protagonista, Saro appunto. Un uomo buono, fondamentalmente solo, che vive con la nonna e fa il pescivendolo in una Sicilia piena di vita, di umori e di umanità, dolente e meravigliosa. Saro ha un’unica passione/ossessione: la sua nera e curatissima capigliatura. Quasi una rivalsa per la sua vita difficile a partire dall’infanzia su cui la nonna costruirà una amorevole bugia. Per Saro la vita avrebbe continuato a viaggiare su binari di “quieta disperazione” se un giorno, un gabbiano, non gli avesse strappato un ciuffo dei suoi preziosi capelli. Una chiazza, sempre più grande, quasi un segno performativo, che gli cambierà l’esistenza. Infatti su quella cute improvvisamente libera apparirà l’immagine di Gesù. E Saro si troverà trascinato tra il bisogno di miracoli da parte del popolo e l’ingordigia clericale che vuole trarne beneficio. Economico naturalmente.

Giorgio Scalia ci consegna un libro colto e un personaggio indimenticabile. Libro colto perché, in filigrana, si intuisce una non trascurabile conoscenza evangelica e biblica. E un personaggio indimenticabile perché buono. Saro non vuole essere santo ma sa, intuisce nella sua semplicità di uomo, che le persone hanno bisogno di miracoli. E che, spesso, i miracoli sono una parola buona, un consiglio semplice e di buon senso, un momento di ascolto e accoglienza. Il pescivendolo siciliano è, in questo senso e per questo motivo, quanto di più vicino al Vangelo possa accostarsi un essere umano. Lui comprende che ciò di cui hanno bisogno uomini e donne altro non è che un disperato bisogno di vita buona, bella. Qualunque cosa questo voglia dire. E lo sa perché ne ha sempre avuto bisogno anche lui. Saro è un uomo che vuole restare uomo tra uomini. Poco, anzi nulla gli importa della santità.

Così non è per “l’amico prete” che immediatamente capisce come quanto accaduto a Saro possa tramutarsi non in pani e pesci ma in soldi. E il prete diventa così l’immagine incarnata di quel clericalismo unto e viscido che offende la fede semplice, quella che, forse, neanche sa di essere fede. Che spera e non si vergogna di quella speranza e nemmeno di farla diventare supplica.

Accadranno tante cose a Saro. Che non vogliamo raccontare ma che ci conducono nelle vie misteriose di una giustizia che non è quella umana e che, spessissimo, ci appare ingiusta. Eppure Saro è, senza volerlo, lui il miracolo. Proprio per la sua bontà e per quel suo tendere la mano quando comprende che ce n’è davvero bisogno. Scalia ci dona un libro in cui il surreale è, talvolta talmente esasperato da diventare più reale del reale. In una Sicilia perfetto teatro di questa storia perché viva senza diventare uno stereotipo. Quanto, semmai, un lucido campionario di debolezze, problemi sociali, tabù e, in definitiva, umanità. Sullo sfondo una chiesa, come istituzione, che un passo avanti verso la stessa umanità, ancora non riesce a farlo.

Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo Book Cover Vita e martirio di Saro Scordia, pescivendolo
Instabili
Giorgio Benedetto Scalia
Narrativa
Pessime idee
2023
206 p., brossura