Vladimir D’Amora è nato a Napoli nel 1974. In poesia ha pubblicato Pornogrammia , Edizioni Galleria Mazzoli, 2015 (finalista Premio Fiumicino 2015), Neapolitana Membra , Arcipelago Itaca, 2016 (Premio Itaca 2016) Anima giocattolo (finalista Premio Trivio 2016)

Viaggio e scrittura

Di Vladimir D’Amora

Anche questa prosa di Vladimir D’Amora è stata scelta e selezionata da Piero Dal Bon, saggista, traduttore e critico letterario (NdR)

Viaggio e scrittura un diario di viaggio redatto in situ: nella quasi immediatezza percettiva e sensibile e d’esperienza già comunque mediata proprio nel mentre si vive il viaggio e si cresca di viaggio – è quasi poca cosa ciò… perché? perché soltanto riscrivendosi come in un altro eccentrico ulteriore viaggio, il viaggio come vissuto: è consaputo a ogni sua epoca: momento fase pezzo: e significato: nella sua irreparabile perdita epperò sana: colmanteci… che ci renda quindi: finalmente figli di una secondarietà davvero umana, sia possibile… si riscriva un viaggio appena concluso senza consultare il diario già fatto: la memoria non è le sue liste più e meno esaustive, ma di più è memoria è solo il suo ricordo: i suoi strappi come cristalli forse: soltanto perforabili… … ricordando ora proprio la posteriorità: essa è messa a una memoria… e, all’ora, si sbalza una verità come per uno stucco di un indoratore senza la tornitura: se non la piega che non appare, di uno strato in vita e materico… il significato autentico radicale della vacanza, per chi ora nuovo sempre sia la sua radicazione e novellavita… chi ricordando ancora resti fuori di sé: fuori dal chi di oggi a Belfast o a Milano o a Casavatore: verso il chi passato, quello uscito in un viaggio: facendolo rivivere, il passato: aprendolo nel ricordo di oggi: quel passato che, pur recentissimo, ormai è finito distrutto – ma che proprio e solo per questo: può farsi del nuovo possibile nella scrittura che – oggi – lo ricorderà… ma: come? e in quale tempo? sta la scrittura che si-ri-cordi? tu sei il tuo modo di fare la immagine nel suo proprio tempo: l’immagine a tempo del tempo – tuo… un viaggio quindi perché il tuo presente di ora: questo che è un presente (cittadino? urbano? asfaltato…? nei suoi pori come costrettovi…?) che è tutto incerto e incompiuto e aperto e insignificante: può invece assumere peso e significato e vitavera solo se sai ricordare: solo se proiettandoti nel passato: chiudi e compi il presente: cioè lo vivi nel suo possibile e, insieme, unico significato – e trovi un futuro che ti viene incontro come telos fine oggetto e proprio del tuo stare in un mondo a volerla e desiderarla: la vita; e proprio nel mentre esso ti viene incontro dal suo essere futuro: perché il futuro è soltanto un presente finalmente consegnato al suo passato da cui ha origine: tu sei la forma ancora da leggere del tuo viaggio tutto segnato: tutto ricolmo di buchi foderati d’anima: l’anima di ogni presenza: in ogni, regale e labile di un mondo.