Ho 55 anni, sono nato a Palermo, cresciuto in provincia di Agrigento e, da anni, vivo (ostaggio di cinque gatti insieme a moglie e quattro figli) ad Ascoli Piceno dove lavoro nella segreteria di una scuola superiore. Mi vanto di essere un montalbanologo, soffro di ricciardìa, leggo, quando posso e tutto quello che posso, principalmente i "gialli". Ogni tanto - e non solo "se son d'umore nero" - scrivo.

Ti viene in mente Leonard Cohen quando hai finito di leggere “Mors tua vita mea” di Geraldine Meyer: perché ti rendi conto di avere avuto in mano quattordici piccole, grandi “crepe”: quattordici racconti scomodi, fastidiosi; che graffiano, incidono fin quasi a far male. 

Geraldine Meyer (Foto di Stefano Marigliani)

Cosa accade quando la (apparente? ) tranquillità di una esistenza normale (normale?) viene incrinata da un evento improvviso? Quando una malattia o un lutto, un abbandono o un licenziamento irrompono senza preavviso? A quello che potrebbe accadere, Geraldine Meyer guarda da angolazione inusuale, non convenzionale né politicamente corretta. Dà fastidio il suo scavare negli abissi dell’animo umano: perché intuisci che potrebbe capitare anche a te, per quanto tu ti senta lontano da quel modo di fare, di comportarsi al modo dei personaggi che lei descrive, quando scelgono di agire comunque per la propria sopravvivenza, a qualunque costo, e chiunque ci vada di mezzo.

Ed è da lì, dal voler scegliere di descrivere e analizzare quello che ti incute sgomento, se non ribrezzo, che infine realizzi possa filtrare la luce. E se, verificandosi l’eventualità, rimarrai te stesso e non diventerai un Lucchetti qualsiasi, sarà anche perché hai conosciuto e sei andato a fondo, grazie alla crepa che inizialmente ti ha turbato: perché «there is a crack in everything that’s how the light gets in».
Una lettura “scomoda”, forse, ma che fa riflettere. 
E c’è tanto bisogno, oggi, di riflettere.

Mors tua vita mea Book Cover Mors tua vita mea
Scritture
Geraldine Meyer
Racconti
I Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore
2019
108 p., brossura