Luca Morettini Paracucchi, nato il 24 febbraio 1988. Lucchese da tutta la vita, Viterbese da qualche tempo. Ho una passione molto forte per ciò che riguarda il cinema, la letteratura, la musica, il mondo dei fumetti e dell'arte in generale. Tra le mie passioni hanno un posto di rilievo il mondo del punk e certi aspetti della cultura cosidetta nerd. Scrivo da quando avevo otto anni, recentemente ho ripreso dopo un periodo di stop. Spero sia la volta buona

Contrappasso. Nuovo modo di definire il mondo

Di Luca Morettini

In un film d’animazione del 1993 dal titolo “Quattro Dinosauri a New York” un Tirannosauro cantava (perché era il momento della canzone) “il Novecento è quel che fa per me.” Ebbene, questa frase ha delineato molto la scelta dei miei gusti e delle mie preferenze in campo artistico e culturale: non sono aggiornato sulle novità odierne, seguo molto poco la tv e ritengo che del secolo scorso, benché sia stato definito “breve”, vi siano ancora migliaia d’opere, alcune vere e proprie pietre miliari che ancora oggi influenzano il nostro essere e la nostra società, che meritino di essere lette, ascoltate, guardate, approfondite, vissute.

Però…(perché c’è sempre un però o un “eppure”).

Però ci sono anche delle eccezioni. Una di queste è costituita dalla presentatrice e speaker radiofonica Andrea Delogu: la sua simpatia, la presenza scenica e, diciamolo pure senza troppa ipocrisia, la sua bellezza paragonate alla trama sinistra e dall’atmosfera torva del suo primo romanzo (ma non la sua prima pubblicazione) intitolato “Contrappasso” causa su di me un vero e proprio corto circuito mentale che mi rapisce totalmente e mi carica di una curiosità che da tempo non provavo. Passo davanti allo scaffale, torno indietro, tentenno e alla fine cedo. Voglio leggerlo. Il cerbiatto e la volpe dagli occhi rossi inquietanti (una splendida copertina disegnata dalla collega/amica/complice Ema Stokholma) mi hanno ipnotizzato. Poca importa se tutti i libri accumulati negli anni protestano. Quando si avvertono vibrazioni così forti si assecondano, e basta.

In “Contrappasso” il mondo non è ciò che ricordiamo. Uccidi un animale e morirai nella stessa maniera. E’ il contrappasso, appunto. Un concetto semplice ma che apre la strada a centinaia di biforcazioni. E’ il senso di tutto il romanzo, il suo centro, ma per certi versi ha l’anima del MacGuffin: si utilizza questo termine per indicare un’azione, un evento o un oggetto che funge da espediente narrativo e mette in moto gli ingranaggi della storia ma che, nel corso di essa, a volte tende a sparire perché il suo dovere è solo dare il via. In questo caso il Contrappasso non scompare, è la vita, è la nuova società, il nuovo modo di definire il mondo, ma non ha assolutamente nessuna importanza sapere come sia arrivato. E’ arrivato e così stanno le cose. E da questo arrivo si sviluppa tutto il libro dove la società è andata avanti per garantire agli esseri umani la sopravvivenza attraverso controlli, precauzioni, monitoraggi. La Delogu ne descrive accuratamente tutte le strutture e la sua prosa intrigante, ben sostenuta e mai lasciata al caso lascia intravedere spiragli di marciume dentro le righe. Perché, in fondo, gli esseri umani sono sempre gli stessi. Hanno smesso di uccidere gli animali non per bontà nei loro confronti, ma per timore. Per la salvezza della propria pelle.

Dal piccolo seme iniziale della prima pagina che parte in un racconto minuzioso degli eventi e introduce il lettore subito nel vivo della trama, “Contrappasso” è un libro di argomenti difficili, di prese di posizione, di barricate in cui viene scelto il lato solo in base a ciò che dice la propria coscienza. Per certi versi, la lettura di “Contrappasso” mi ricorda quella del manga “Death Note” e la connessione tra le due opere è riassunta in questa frase: a volte, persino nelle dinamiche più evidenti, non è affatto semplice scegliere da che parte stare.

Da che parte sto io lo devo ancora capire. Perché confesso, la stessa frenesia che mi ha portato ad acquistare il romanzo mi ha indotto a scriverne senza essere arrivato alla conclusione. Ma tanta era l’urgenza di parlarvi di un’opera valida, sorprendente e arcigna che non ho saputo resistere.

Non mi resta altro da fare che immergermi nella lettura e, nel frattempo, porgere i miei ringraziamenti ad Andrea Delogu: per aver scritto un libro feroce nella sua bellezza e, a titolo personale, per avermi ricordato che non tutto quello che è nuovo merita diffidenza. Dal profondo del cuore, grazie.

Contrappasso Book Cover Contrappasso
Andrea Delogu
Romanzo
HarperCollins Italia
2022
250 p., brossura