Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Malacqua. Napoli, la pioggia e l’attesa

Di Geraldine Meyer

Pubblicato nel 1977 da Einaudi, grazie all’intuito di Italo Calvino, Malacqua di Nicola Pugliese ebbe una storia per molti aspetti simile a quella del suo autore, fatta di sparizioni, allontanamenti e ricomparse. Con quella vita sotterranea che si nasconde continuando però a lanciare riverberi e risonanze. Torna ora, grazie a Bompiani (dopo una ristampa di quasi un decennio fa da Pironti) quello che, senza tentennamenti, rappresenta un capolavoro del secondo novecento.

Malacqua. Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario è un libro che, già dal titolo, ci conduce in quella che è la cifra autentica di una città in attesa, appunto. Una cronaca letteraria disincantata, amareggiata eppure piena d’amore per una città disegnata fuori da ogni clichè o stereotipo da pizza sole e mandolino. Non ci sono colori in questa Napoli avvolta da una pioggia ritmica e ipnotica, continua e senza pudori. Un mantello d’acqua che, se da una parte ne attenua la luce a cui solitamente la si accosta, dall’altra ne mette in rilievo contraddizioni, indole, fatalismo e capacità di assorbire tutto.

E forse è proprio questo ciò che con più forza emerge da queste straordinarie 183 pagine. Tessute con la perizia del cronista e arricchite da una potenza letteraria immaginifica ma ancorata alla realtà. Scrive Francesco Palmieri, nella bella prefazione: “Ci fu, tra fine estate e autunno di quegli anni, anche la liturgia più tragica delle voragini, di crolli e smottamenti che pogge attese, puntuali e violentissime provocavano a Napoli e dintorni. La toponomastica e le generalità delle vittime erano variazioni irrilevanti per chi doveva scriverne. Gli indignati editoriali circa le responsabilità dei disastri seguivano lo strascico di anni già raccontati al cinema con Le mani sulla città di Francesco Rosi. Napoli di tufo e di cartone.”

Ed è proprio partendo da due fatti che potrebbero benissimo essere veri che il protagonista, il giornalista Andreoli Carlo (alter ego di Pugliese) racconta. Proprio come Pugliese decide di fare mescolando il suo mestiere di cronista con il fiato lungo della letteratura. Quattro giorni di pioggia su Napoli che esordiscono con una voragine e il crollo di una palazzina e proseguono tra bambole che emettono lamenti, monetine che suonano, attese, autorità che si animano di una ipocrita quanto recitata assicurazione sull’individuazione delle responsabilità. In attesa di quell’avvenimento, bello o brutto che sia, che scompagini il lento e circolare trascorrere di un tempo che tutto si divora e che tutto dimentica. Perché a tutto ci si abitua.

E in mezzo a questa pioggia che cade, incessante e cadenzata, le vite di alcuni uomini e alcune donne divengono, in queste pagine, quasi il controcanto di una vita fatta di piccole cose, di lavoro e attese, di amori e stanchezze. Vite in attesa, come la città, di un evento straordinario che, forse, è la vita stessa. Che non attende, come non attende la pioggia, uno straordinario. Perchè lo straordinario è già lì. Seppure dilavato e usato come alibi per aspettare. Cosa? Un miracolo? Una preghiera? Un inciampo che rompa il continuo fluire di un tempo immobile? E intanto Napoli, meravigliosa e gravida di tutto e del suo contrario, resta di tufo e di cartone. Molta critica si è copiata tra sè e sè parlando di realismo magico di cui, per la verità, tra queste pagine non vi è traccia. C’è magia, certo, che è quella della scrittura imbevuta degli umori di Napoli. Ma c’è il realismo, lucido e disincantato, di un uomo che Napoli la conosceva bene.

Malacqua. Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario Book Cover Malacqua. Quattro giorni di pioggia nella città di Napoli in attesa che si verifichi un accadimento straordinario
Nicola Pugliese
Letteratura
Bompiani
2022
183 p., brossura