Donato Di Poce è nato a Sora nel 1958 ma risiede a Milano dal 1982. E' poeta, critico d'arte, scrittore di aforismi e fotografo. L'attenzione del pubblico arriva con notevolissimo interesse con la pubblicazione del bellissimo Taccuino Berlinese, una collezione di cinque portfolio. E' autore di numerose raccolte poetiche, curatore di mostre d'arte. Un artista a 360°. La sua ultima, in ordine di tempo, opera poetica è Lampi di verità, pubblicata da iQdB edizioni di Stefano Donno, nella collanazeta curata dal poeta e critico letterario Nicola Vacca

Dalla prefazione al libro Tracimazioni, Eretica Edizioni

IL POEMETTO : Tra il silenzio del mondo e la tentazione della prosa

Donato Di Poce

Questo libro, “Tracimazioni”, è una scelta Antologica di alcuni miei Poemetti(una delle forme stilistiche da me amate e sempre utilizzate sin dagli esordi poetici), pur se successivamente ho sperimentato e utilizzato negli anni,  la canzone libera Leopardiana, il verso libero, l’elegia, la poesia d’arte e negli ultimi anni, i “poesismi” che sono diventati l’altra mia connotazione stilistica di immediato riconoscimento.

Sono stato certamente influenzato da Whitman (e senza di lui, sono impensabili Allen Ginsberg e l’intera beat generation, ma anche Carlos Williams e il García Lorca di Poeta a New York, e Dino Campana in Italia.  Pasolini (Le ceneri di Gramsci furono per me una rivelazione), Bertolucci(La camera da letto) e anche incoraggiato dagli amici e maestri Roberto Roversi e Tomaso Kemeny.

Il Poemetto è una forma a metà tra “La tentazione della prosa” di Sereniana memoria e  la poesia, e mi ha permesso di avere un respiro più ampio di una semplice poesia, di trattare spesso anche tematiche storiche, esistenziali e civili che difficilmente avrei potuto esaurire in una sola poesia.

Il poemetto è una derivazione moderna del POEMA di origine Greca( Iliade – Odissea) che  ha avuto una grande tradizione nella Storia della Letteratura Mondiale ma anche specificatamente Italiana    ( Dante, S. Francesco d’Assisi, Tasso,  Pascoli, Pasolini, Roversi, etc…) sino a i giorni nostri.

A partire dai grandi poeti Latini (Catullo, Virgilio e Ovidio), passando alla grande tradizione del poema epico cavalleresco, Rinascimentale, per arrivare all’era moderna coni  poeti maledetti (Rimbaud, Una stagione all’inferno poema in prosa; Verlaine Poemi Saturnini,; Mallarmé con Il pomeriggio di un fauno) senza dimenticare le grandi lezioni di Milton( Il paradiso perduto), Baudelaire, Pascoli, Porta, Pasolini, Majakovskij, Achmatova, Breton,  Cvetaeva, Eliot, Pessoa e Rilke.

Se nel poema epico-cavalleresco prende le mosse, un tipo di narrazione in ottave, talora con accompagnamento musicale, prodotta e diffusa per via orale da poeti popolari, i cosiddetti giullari o canterini. va da sé che i Cantari si fondano sull’oralità, nell’era moderna il discorso si sposta sempre più sulla scrittura libera ed automatica e libertà di temi più elegiaci, sentimentali, esistenziali e civili.

E’ In età umanistico – rinascimentale che si inizia a parlare di vero e proprio poema epico cavalleresco: questo assunse la forma metrica del cantare ovvero l’ottava, formata da otto versi endecasillabi. I primi sei sono a rima alterna e gli ultimi due a rima baciata ABABABCC; l’ottava era stata usata da Boccaccio nel Ninfale Fiesolano e nel Teseida.

Le principali opere del periodo furono:

•        Morgante (1461-1483) di Luigi Pulci

•        Orlando innamorato (1478 circa -1491) di Matteo Maria Boiardo

•        Orlando furioso (1503 -1532) di Ludovico Ariosto

•        Gerusalemme liberata (1559/60- 1581) di Torquato Tasso

Ma Vediamo le 3 caratteristiche principali del poema epico-cavalleresco:

•        Destinato ad un ambiente di corte

•        La Fede non è più come valore assoluto come era avvenuto nel medioevo, ma lo diventa la Virtù

•        Testo scritto destinato alla lettura

Nell’era moderna invece assistiamo al diffondersi di altre 5 caratteristiche principali del poemetto:

  • Il poema diventa sempre più breve
  • I temi si allargano a destinatari universali
  • Si affrontano temi come il lavoro, l’emigrazione, la sessualità, l’infanzia, la natura, amore, morte, insomma tematiche sempre più conviviali, esistenziali, filosofiche, civili e persino onirico-surreali.
  • L’oralità cede sempre più il passo alla contaminazione di testualità, recitazione, immagini verbovisuali(Le Corbusier) ed ai cultori della Poesia Totale e performativa(Totino, Pignotti, Fontana, Frangione, Carlacchiani etc…)
  • Frammentazione testuale in canti, stanze, prose,  quartine storico/orfico/esistenziali (Cvetaeva, Campana, Pessoa, Breton, Bertolucci, Pasolini, Roversi )

Tra i libri i libri, poeti e movimenti dell’era moderna che più mi hanno lasciato grandi emozioni, insegnamenti e suggestioni devo ricordare Baudelaire con I poemetti in prosa, Valery con Il cimitero marino)Artaud(Van Gogh Il suicidato della società); Breton ( I vasi comunicanti); Pessoa(I Poemi di Alberto Caeiro); Rilke(Il libro d’ore), i poeti Italiani di Officina ( Pasolini, Roversi, Leonetti, Fortini, Majorino), Volponi (I Poemetti).

Una segnalazione a parte meritano Le Corbusier(Le poème de l’angle droit, è un poema in formato extralarge, 32 per 42 centimetri, in cui versi (scritti a mano in corsivo) e immagini (disegni inseriti tra le righe del testo e 19 litografie a colori) si mescolano in una sintesi di forme e di parole che è ricapitolazione del suo pensiero intorno alla creazione artistica e architettonica ma non solo. L’angolo retto è anche definizione di senso dell’umano, linea verticale sull’orizzontalità della terra. ); ma soprattutto da L’Urlo di Allen Ginsberg,  il libro ciclostilato e rilegato a mano, donatomi da Roberto Roversi “Descrizioni in atto 1963-1970, e il poema epiconirico del mio amico e maestro Tomaso Kemeny( La Transilvania liberata) .

La sequenza dei poemetti del mio libro non è in ordine cronologico, per una precisa scelta, in quanto volevo vedere la tenuta della continuità e la qualità nel tempo del mezzo espressivo, e nel contempo seguire il mio flusso emozionale di ricordi e concordanze con la realtà d’oggi.