Rosella Lisoni nasce a Marta, in provincia di Viterbo. Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e Contemporanee presso L'Università degli Studi della Tuscia con una tesi sul cinema di Pasolini, autore su cui sta scrivendo un saggio di prossima pubblicazione con la casa editrice viterbese Sette Città. Lavora nella segreteria di direzione DIBAF presso l'Università della Tuscia. Per molti anni ha scritto recensioni cinematografiche sulla rivista Cinema60

Pinocchio di Garrone. La magia dei sentimenti

Di Rosella Lisoni

Non si puo’ non rimanere affascinati dalla visione del film di Garrone. Un film sulla magia dei sentimenti, sulla magia della vita e soprattutto sulla magia del cinema dove tutto è reale, dove tutto è possibile, dove tutto può accadere.

Un burattino diventa il protagonista del film, una fata turchina veste i panni di una mamma amorosa, pronta a perdonare tutto al suo amato figliolo, un Grillo Parlante dispensa consigli, una Balena inghiotte tutti e restituisce tutti alla vita, quasi purificati e rigenerati. E’ questo il Pinocchio che ci propone Matteo Garrone, attento fin quasi alla maniacalità ad ogni minimo dettaglio, ad ogni inquadratura.

Matteo Garrone e Roberto Benigni (foto da tgcom24.mediaset.it)

Il film narra l’iniziazione alla vita di un burattino che per diventare uomo e umano al contempo, deve percorre numerose tappe, deve superare molti ostacoli, ma deve soprattutto scoprire e far proprie le leggi dell’amore. Deve imparare ad amare. A nulla valgono i consigli del Grillo Parlante, della Fata Turchina, di Mangiafuoco, il cattivo dal cuore tenero. Sara’ Pinocchio a scegliere di diventare “umano”, abbandonando i tratti egoisti e capricciosi che lo caratterizzano per abbracciare il sentimento della “pietas, dell’empatia, che lo riavvicineranno a Geppetto che si strugge d’ amore per lui.

Un film dunque incentrato sulla magia e anche sull’amore. L’amore paterno in primis, ma disgiunto dall’amore materno, l’amore verso il vero, verso le leggi della natura, verso l ‘universo intero, verso il cosmo in cui tutto è perfetto e nulla è lasciato al caso. E’ questo a cui anela Garrone quando riproduce  lo spettacolo della vita in ogni minimo dettaglio, dalla ricostruzione degli interni, dei personaggi, del mondo dei burattini, più veri del vero, della natura, del regno animale. Anela alla perfezione del cosmo, della vita, una perfezione che solo il cinema può restituire con la sua magia. Un film nel film, un gioco di scatole cinesi, una “scatola magica” per dirla alla Melies che ci mostra la vita attraverso l’ arte, la settima arte: il cinema