Nicola Vacca è nato a Gioia del Colle, nel 1963, laureato in giurisprudenza. È scrittore, opinionista e critico letterario. È redattore di Satisfction e collabora con Senzaudio e Liberi di scrivere. Svolge, inoltre, un’intensa attività di operatore culturale, organizzando presentazioni ed eventi legati al mondo della poesia contemporanea. Ha pubblicato: Nel bene e nel male (Schena,1994), Frutto della passione (Manni 2000), La grazia di un pensiero (prefazione di Paolo Ruffilli, Pellicani, 2002), Serena musica segreta (Manni, 2003), Civiltà delle anime (Book editore, 2004), Incursioni nell’apparenza (prefazione di Sergio Zavoli Manni 2006), Ti ho dato tutte le stagioni (prefazione di Antonio Debenedetti, Manni 2007) Frecce e pugnali (prefazione di Giordano Bruno Guerri, Edizioni Il Foglio 2008) Esperienza degli affanni (Edizioni il Foglio 2009), con Carlo Gambescia il pamphlet A destra per caso (Edizioni Il Foglio 2010), Serena felicità nell’istante (prefazione di Paolo Ruffilli, Edizioni Il Foglio 2010), Almeno un grammo di salvezza (Edizioni Il Foglio, 2011), Mattanza dell’incanto ( prefazione di Gian Ruggero Manzoni Marco Saya edizioni 2013), Sguardi dal Novecento (Galaad edizioni 2014) Luce nera (Marco Saya edizioni 2015, Premio Camaiore 2016), Vite colme di versi (Galaad edizioni 2016), Commedia Ubriaca (Marco Saya 2017), Lettere a Cioran (Galaad edizioni 2017)

Lisbona e i suoi poeti

Di Nicola Vacca

Lisbona, terra di poeti e di grande letteratura. Oltre al grande e immenso Pessoa la terra lusitana ha poeti straordinari che da noi non sono mai stati tradotti.

In Portogallo c’è Lisbon poets & co, una casa editrice vivace che dedica la sua attività alla divulgazione della poesia portoghese nel mondo e in Europa pubblicando libri in edizioni bilingue.

Tra questi c’è Poeti di Lisbona, un’edizione in lingua italiana, corredata da illustrazioni e con testo originale a fronte che offre a tutti i lettori italiani la possibilità di conoscere i poeti portoghesi e la tradizione culturale di Lisbona.

Un bel volume antologico (traduzione di Paola D’Agostino e Andrea Ragusa, illustrazioni di André Carrilho) che propone i testi di cinque poeti che nacquero e vissero nella capitale portoghese e che sono ancora oggi radicati nel mondo lusofono: insieme a Fernando Pessoa, leggeremo Cesário Verde, Luis de Camōes, Mario De Sá Carneiro e Florbela Espanca.

«Ai Poeti di Lisbona, – scrive nell’introduzione Vincenzo Russo come si addice a tutti i poeti, affidiamo allora, la chiave per leggere le indecifrabili istruzioni per l’uso che un Luogo come Lisbona, con la sua storia, con la sua lingua, con la sua cultura, richiede. Oggi e quotidianamente».

Leggere i poeti di Lisbona è anche un’iniziazione a una lingua e alle sue suggestioni, a una cultura e a una storia.

De Camōes è una delle personalità più significative della letteratura lusofona. Morto a Lisbona nel 1580, non si conosce la sua esatta data di nascita, è un poeta lirico che sceglie la forma del sonetto. Il suo capolavoro è Lusiadi, poema epico in ottavi.

Cesário Verde (Lisbona, 25 febbraio 1855 – Lisbona, 19 luglio 1886) è poeta della città, flanêur del quotidiano, del concreto, dotato di una lucidissima ironia, trasfuse nei suoi versi una modernità che lo trasporta nel secolo a venire per giungere fino a noi e alla nostra contemporaneità. La sua opera fu pubblicata postuma.

Mario de Sá Carneiro, nato a Lisbona nel 1890 e morto a Parigi nel 1916, fu insieme a Fernando Pessoa tra i principali protagonisti della cosiddetta Generazione di Orpheu. Un modernista dai toni disincantati che con la poesia indagò l’insensatezza del vivere.

Florbela Espanca interpretò con la sua poesia la saudade, quel sentimento che si avvicina alla malinconia o alla paura dell’ignoto che è tipico della cultura portoghese.

Scrive poesia con se non ci fosse un domani, visse nella consapevolezza che tutto è effimero e tutto rivela una morte e un abisso.

Una grande voce della letteratura portoghese ancora oggi studiata e letta.

Chiude il volume il nostro grande e immenso Fernando Pessoa con il suo baule pieno di gente.

Pessoa ortonimo e eteronimo, il genio che è stato capace di interpretare il Novecento con il suo inimitabile intreccio di voci, che proviene dal fondo di una coscienza di un unico individuo che ha saputo essere un grande e irraggiungibile poeta.

Poeti di Lisbona non è solo un libro. È anche una finestra aperta su una cultura e sui suoi poeti. Un modo di conoscere attraverso la poesia e la letteratura un paese affascinante come il Portogallo.