Viola Amarelli ha esordito con la raccolta di poesie “Fuorigioco” (2007, Joker), seguita dal monologo “Morgana” (2008, Vico Acitillo e-book), dal poemetto “Notizie dalla Pizia” (2009, Lietocolle), “Le nudecrudecose e altre faccende” (2011, L’arcolaio), i racconti di “Cartografie” (2013, Zona), le poesie di “L’ambasciatrice” (2015, autoprodotto), le prose in prosa di “Singoli plurali “(2016, Terra d’ulivi), la raccolta “Il cadavere felice” (2017, Sartoria Utopia) e, in veste di co-autrice,“La deriva del continente” (2014, Transeuropa) e “La disarmata”(2014, CFR). È presente in numerose antologie, riviste cartacee e on line, è stata tradotta in Germania.

Di Viola Amarelli

Alcune poesie dal libro inedito L’indifferenziata

La forma del fiato

letania delle forme che s’informano

appressano, si squagliano, flash del mangiadischi

nel deserto

l’uomo, vecchio, o solo assolato di rughe, di polvere,

ipnosi di rito, compagnia, va a sapere

suonava e risuonava lo stesso pezzo

interessa il mangiadischi, pile alcaline, al litio

la durata, da calcolare, alla fine si sarebbe alzato, era la domanda

gira, rigira,

nessuna la formulava, neppure un’ombra, neppure un cactus

letania del già detto, visto, ascoltato, toccato, assaggiato,

quanti chilometri ancora, quanto tempo

pausa, intanto che riprende, riposa

la forma, del fiato


quando si scioglierà il grasso nelle arterie

canteremo i muchi, i fili di sangue

l’acqua, la terra sopra i tendini,

l’aria rarefatta.

non è un buon posto, dicono, che

entra in un bar, ordina cappuccino, rum e un’aranciata

cazzo ne sanno,

si scioglieranno gli insaturi, si spera,

le mani alla testa, rovescia, esce e

sembra importante non lasciare traccia

si allontana.


La linea, la curva

euforia, lievissima, un senza peso nel cuore, sensi distesi, le fusa del collo, dei piedi, la luce friabile che va in diffusione, nel, nel cuore presume, succede sì sì sì, l’euforia del terzo bicchiere di vino, del rollio collettivo di erba, del concludere un difficile compito, dai punti quantistici a grigliare arrosti, niente sballo, solo sorrisi, frutta, un’euforia da bollicine, da emorragia, la conosce ma è vivo, è vivo, incredibile la v di vittoria, per ora sì sì sì però basta, la gode, va in bagno a inondare la tazza di acque giallastre, renella che sta andando via, mai avrebbe pensato, mai che, sì, migliora, guarisce, per ora


il punto, da solo, è una linea? inesiste

caduto alla gora approda alla secca

si fissa, il sasso stupito si arresta

si sfalda alla lenta risacca

l’io è un punto o un sasso?

comunque si sfalda

comunque inesiste

la linea continua la retta alla secca

L’immagine in copertina è Le muse inquietanti (dettaglio) di De Chirico, presa da youthlessfanzine.com