Un fervente lettore con la passione per la parola. Sono nato il 25 novembre del 1982 e abito in un paesino del Tirreno cosentino di seimila anime. Proprio in terra calabra mi dedico alla professione giornalistica. Dopo essermi diplomato in Ragioneria, mi sono tuffato negli studi umanistici con il coraggio tipico del profano, conseguendo la laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Vicino alla storia ho poi messo la letteratura, la filosofia e tutte quelle cose di cui proverò a parlarvi. L’obiettivo è creare un linguaggio personale nel quale voglio sciogliere nevrosi e ossessioni, perché leggere e scrivere curano tutti i mali. Trovo sempre un buon motivo per leggere un libro e ne parlo sempre con passione anche su Satisfiction, Gli amanti dei libri e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Se vuoi puoi anche seguirmi sulla mia pagina facebook Dispersioni82.

Nuove frontiere percettive nel pianoforte di Chopin – Adriana Sabato

Genio incompreso, relegato per troppo tempo in un angolino della musica classica. Nel XIX secolo, in pochi hanno visto in questo artista un mentore dell’emozionalità a tutto tondo; le sue opere hanno sempre lavorato a livello inconscio, puntando all’anima e al cuore. Il breve saggio di Adriana Sabato, giornalista di Belvedere Marittimo, ma cultrice della materia, fa proprio i conti con questo aspetto. Chopin è maestro dell’emozione. Per lui la tecnica non è il punto cardine, ma è solo la semplificazione della disarmonia dell’anima.

Cerchiamo di capirci. La Sabato prova che Chopin è un avanguardista. Metronomo alla mano ci dice quante note suona, quanti cromatismi esegue, quante regole sovverte nelle sue composizioni il pianista polacco. L’autrice calabrese nel suo saggio ci rivela: nello studio Opera 25 n°12, costruito su arpeggi, si riscontra che nella stessa linea sonora c’è un’alternanza di una diversa direzione di moto. Un’azione che crea una sorta di polifonia. Immaginate questo gioco di suoni che si mischiano, in cui si traducono stati d’animo differenti. Non lo trovate affascinante? E soprattutto non è qualcosa di simile alla moderna new wave, giusto per citare una corrente musicale contemporanea?

Insomma, ciò che la Sabato ha voluto mettere in rilievo è proprio il fatto che Chopin utilizza la musica come mezzo per giungere alla piena emozionalità. Le note sono lettere al servizio dell’anima; suoni che creano delle polifonie che giungono dritte al cuore, risvegliando in noi le vibrazioni più intime del nostro essere. Le innovazioni che Chopin ha apportato meritano più di uno studio. Adriana Sabato è partita dalla percezione, ossia, come la musica viene assimilata. Ma un altro aspetto che caratterizza questo saggio è che ogni singola nota del pianista polacco sia trattata come sintomo, quindi, come segno che preannuncia ciò che si paleserà in maniera innegabile, ossia, una vibrazione emozionale.

Certamente, il libro della giornalista e cultrice calabrese si basa su studi rigorosi, ma che tengono conto dell’aspetto fondamentale di ogni forma d’arte: l’emozione. Chopin è stato considerato il poeta del pianoforte. La sua vita breve, intensa e tormentata lo ha reso immortale e, ancora oggi, uno dei musicisti più copiati per stile e ricercatezza.

Nuove frontiere percettive nel pianoforte di Chopin Book Cover Nuove frontiere percettive nel pianoforte di Chopin
Adriana Sabato
Saggistica, musica
Youcanprint
2017
134