Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Gli emarginati, i Moosbrugger

Di Geraldine Meyer

Una remota valle tra le montagne austriache. Il punto più marginale di un piccolo paese. È lì che vivono i Moosbrugger, Josef e Maria e i loro figli. Sono poveri, sono emarginati e sono belli. Soprattutto Maria. E sarà questa la sua colpa. Monika Helfer, scrittrice austriaca, ci racconta la storia di una famiglia, la sua, della violenza della guerra, anche quando sembra lontana. E la cattiveria di un mondo chiuso, freddo e aspro come le montagne. La solitudine e l’isolamento che rendono crudeli, che induriscono i cuori. Josef e Maria, Giuseppe e Maria, sembrano i nomi di una parabola, invece sono i nomi da cui comincia questa storia. La Prima Guerra Mondiale sta per abbattersi su uomini e cose. Arriverà anche in quella valle da cui alcuni giovani dovranno partire. Tra questi c’è anche Josef. Maria resterà sola con i suoi figli e sarà dura. Solo una persona continuerà a non evitarli, il sindaco. Che sembra amico ma si dimostrerà un uomo invaso dal desiderio. Perché Maria è bellissima. E questo non lo si può perdonare. Soprattutto quando, proprio come in una favola, arriverà uno straniero. Straniero nelle fattezze e nel modo di parlare. Allora ci saranno occhi e voci anche in quell’angolo sperduto di uno sperduto paese. Maria resta incinta e quando Josef torna non vuole credere che quella bambina, la mamma dell’autrice, sia davvero sua figlia.

Una storia che sembra inventata, tanti e tali sono gli elementi che la fanno assomigliare a una fiaba. L’invidia delle donne del paese, che è paura, come paura del desiderio è la ferocia del prete, incattivito e maledicente, contro Maria e la sua bellezza, contro sé stesso in fondo. C’è colui che sembra buono ma che si troverà a chiedere qualcosa in cambio. E c’è lo straniero che porta un altrove, l’illusione di un meglio vagheggiato, forse sognato ma che non ha mai trovato le parole. E ci sarà una bambina che senza colpa alcuna diverrà trasparente agli occhi del padre, per il quale lei, semplicemente non esiste. E c’è una zia che racconta tutto questo, in un andare e venire tra presente e passato, proprio come fanno i ricordi, le storie e tutto ciò che fa male ma costituisce la tela su cui sono dipinte le vicende di una famiglia.

Un libro in cui davvero non c’è una parola fuori posto, un eccesso o una sbavatura. Ogni cosa viene raccontata come fosse scolpita nel duro marmo, a levare più che a aggiungere. E ciò che accade, l’inevitabile carico emotivo e psicologico, arrivano da sé, senza bisogno di passare prima dalle parole. Sentiamo, noi che leggiamo, la paura, la furia, la solitudine, la miseria e il non saper dire. Gran bel libro a cui rende giustizia anche la bella e accurata traduzione di Scilla Forti.

I Moosbrugger Book Cover I Moosbrugger
Vie
Monika Helfer. Trad. di Scilla Forti
Romanzo
Keller Editore
2022
210 p., brossura