Laura Vargiu è nata a Iglesias, nel sud della Sardegna. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Cagliari con una tesi in Storia e istituzioni del mondo musulmano, è presente con poesie e racconti in diverse raccolte antologiche nazionali. Vincitrice del Premio Letterario “La Mole” di Torino nel 2013 e autrice di alcune pubblicazioni di poesia e prosa, tra cui “Il cane Comunista e altri racconti” (L'ArgoLibro Editore), fa parte della redazione della rivista di poesia e critica letteraria “Nuova Euterpe” e della giuria di alcuni concorsi letterari.

“Nelle immagini l’anima”: antologia fotografica di Antonia Pozzi

Di Laura Vargiu

La desolazione della periferia di Milano, il Naviglio che sapeva ancora di bucato, l’incanto del mare ligure, il fascino delle Cime di Lavaredo e dei paesaggi alpini, i volti di generazioni scomparse per sempre: sono solo alcuni dei soggetti al centro degli scatti racchiusi tra le pagine dell’antologia fotografica dal titolo Nelle immagini l’anima di Antonia Pozzi, pubblicata nel 2007 da Àncora, casa editrice milanese nel cui catalogo sono presenti diversi titoli dedicati alla poetessa lombarda.

Come la scrittura, anche la fotografia si è rivelata ben presto un’arte per cui la giovane Antonia dimostrava indiscutibile talento. Osservando con attenzione le immagini presenti nel volume, quanta poesia si può scorgere in esse!

Spesso sono i dettagli a fare la differenza, particolari in apparenza poco significativi che rendono invece attimi e contesti vari degni dell’obiettivo: i remi abbandonati di una barca vuota, il ditino deciso di una bimba che indica un oggetto in bella mostra su una delle bancarelle alla fiera del paese, i sabot valdostani ai piedi di una donna presso la fontana mentre in lontananza si intravedono le cime innevate delle montagne, l’esile steccato su cui siedono due fanciulli durante una sera d’estate, i riflessi sull’acqua, la borsa in cui rovista il portalettere dinanzi a una porta chiusa, il timpano in mano a un vecchio gobbo dal timido sorriso, lo sguardo conturbante di una giovane zingara, l’ombra di un uomo vestito di nero – forse un prete – che si allunga solitaria sui campi sullo sfondo delle ciminiere di qualche fabbrica nel Milanese; gli esempi potrebbero continuare, inattesi e sorprendenti.

Da tutto ciò scaturiscono fotografie di gran pregio, attraverso le quali la poetessa, grazie alla propria personale sensibilità, ha saputo cogliere e imprimere sulla pellicola l’anima di persone e paesaggi, rurali o urbani che fossero, incontrati lungo il breve cammino della sua esistenza.

«Gli album fotografici di Antonia Pozzi – sottolinea nell’introduzione Ludovica Pellegatta che, insieme a suor Onorina Dino, ha curato l’antologia – sono libri di memorie, diari intimi nei quali si avverte il suo intenso attaccamento alla vita. Il desiderio di fotografare della poetessa […] non dipende solo dalla volontà di ricordare i luoghi, le cose e gli incontri vissuti, ma anche dall’urgenza di scoprire il segreto ultimo del vedere […]. Il vedere si trasfigura in un ritorno alle cose per dirne la ricchezza simbolica e l’essenza profonda, e il gesto fotografico coincide con l’avverarsi di un incanto.»

Tra i quasi ottanta scatti in bianco e nero qui raccolti e accompagnati dalle rispettive didascalie, di cui una parte proviene dal fondo fotografico dell’Archivio Pozzi e l’altra dalla consistente selezione donata dalla stessa Antonia all’amico filosofo Dino Formaggio (1914-2008), non poteva mancare lei, l’amata Pasturo, immortalata in scene di vita quotidiana o nella struggente, malinconica bellezza del suo ambiente naturale. Anche grazie a tale materiale si comprende il legame speciale che univa la ragazza al piccolo borgo d’adozione della Valsassina, oggi in provincia di Lecco, dove la famiglia Pozzi aveva acquistato casa già nel 1917 e trascorreva spesso le proprie vacanze.

Come testimonia questa preziosa pubblicazione, lo sguardo che Antonia gettava sul mondo era curioso, profondo, incessante; persino nel 1938 innumerevoli immagini – da Milano a Zelata di Bereguardo, da Camogli alle Dolomiti, nonché alla stessa Pasturo – testimoniano l’intensa attività della sua macchina fotografica nel corso dell’ultimo anno di vita. L’anima della Pozzi rivive in tutta questa sua notevole produzione a cui va riconosciuto un indubbio valore artistico e che, al pari di quella poetica, non può che essere accolta e studiata con ammirazione e impegno costanti.

Oltre alle fotografie, il volume – riproposto in una nuova edizione in anni recenti – contiene un’accurata biografia di Antonia Pozzi firmata da suor Onorina Dino e un interessante saggio introduttivo a cura di Ludovica Pellegatta. Entrambe studiose dell’opera pozziana, la prima ha portato avanti uno straordinario lavoro legato alla restituzione filologica dei testi (e non solo), mentre la seconda, da tempo impegnata con la prestigiosa Agenzia Magnum, tra il 2005 e il 2006 ha curato la prima versione digitale del catalogo e dell’inventario del fondo fotografico dell’Archivio Pozzi.

Nelle immagini l'anima Book Cover Nelle immagini l'anima
Antonia Pozzi
Fotografia
Ancora Editrice
2007
112 p.,