Un fervente lettore con la passione per la parola. Sono nato il 25 novembre del 1982 e abito in un paesino del Tirreno cosentino di seimila anime. Proprio in terra calabra mi dedico alla professione giornalistica. Dopo essermi diplomato in Ragioneria, mi sono tuffato negli studi umanistici con il coraggio tipico del profano, conseguendo la laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Vicino alla storia ho poi messo la letteratura, la filosofia e tutte quelle cose di cui proverò a parlarvi. L’obiettivo è creare un linguaggio personale nel quale voglio sciogliere nevrosi e ossessioni, perché leggere e scrivere curano tutti i mali. Trovo sempre un buon motivo per leggere un libro e ne parlo sempre con passione anche su Satisfiction, Gli amanti dei libri e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Se vuoi puoi anche seguirmi sulla mia pagina facebook Dispersioni82.

L’uva e l’acciaio di Camilla Ghedini

Di Martino Ciano

Fece tremare il Metropolitan di New York, poi, all’inizio degli anni Ottanta, decise di abbandonare le scene, perché era giunto il momento di mettersi da parte. Oggi, Daniele Barioni, classe 1930, ancora vive nella sua Emilia Romagna, lontano dai salotti e dalle luci della ribalta.

È una storia affascinante quella che ci racconta Camilla Ghedini, che ha avuto il merito di scrivere una biografia romanzata, immaginando un incontro tra un giovanissimo tenore e il maestro. Una formula che l’autrice ha scelto con l’intento di rappresentare un dialogo tra generazioni, ma, soprattutto, per dar vita a una interessante disamina sul tema del talento.

Camilla Ghedini (Foto da estense.com)

Ma chi è Barioni? È stato uno straordinario protagonista della lirica, nato in una famiglia di contadini con una mentalità pragmatica e poco aperta all’arte. Barioni ha dato prova delle sue doti prima di tutto mentre aiutava i genitori nei campi. Lì, tra una vangata e l’altra, cantava ed incantava. È stata sua madre a credere in lui. Grazie ai suoi sacrifici, ricorda Barioni, è partito da Copparo, in provincia di Ferrara, per giungere a Milano con l’intento di perfezionarsi e per iniziare la sua scalata verso il suo successo.

Daniele Barioni (Foto da estense.com)

Ma il successo era davvero ciò che interessava al talentuoso tenore? Ed è proprio questo il primo punto che viene trattato in questa biografia romanzata, volutamente costruita come un confronto tra un giovane tenore, poco motivato e fin troppo stimolato dal padre, e il maestro. La Ghedini sfrutta il flusso di coscienza per evidenziare tensioni ed emozioni che entrambi i protagonisti hanno paura di mostrare. Alla fine della lettura ci ritroveremo con molti spunti di riflessione.

La capacità dell’autrice, infatti, è stata quella di trasformare i particolari di una vita in elementi universali in cui tutti possono riconoscersi. L’obiettivo della Ghedini, ben spiegato fin dalle prime pagine, non è quello di raccontare una vita, ma un uomo. Qui non c’è la mitizzazione dell’individuo, ma la voglia di raccontare una storia.

Il libro della Ghedini, quindi, è prima di tutto un’opera che oscilla tra sospensione del giudizio e affermazione dei sentimenti. Non scopriremo solo la vita di un grande tenore, ma saremo invitati a riflettere sul senso dell’arte.

Come sottolineato dalla Ghedini, il libro è frutto dell’intuizione di Paolo Govoni, anche autore della dettagliata prefazione.

L'uva e l'acciaio Book Cover L'uva e l'acciaio
Camilla Ghedini
Biografia romanzata
Giraldi Editore
2019
158 p, ill., brossura