Nel 1946 esce il film The Blue Dalia scritto da Raymond Chandler. Più di 30 anni dopo il testo finisce nella redazione di Frigidaire attraverso le sapienti mani di Oreste del Buono. Filippo Scòzzari ne fa un fumetto di 92 tavole (diventate poi 80 per bislacchi motivi) che esce a puntate nel 1980. Raymond Chandler è un pezzo della letteratura e della cultura del 900, enorme anche (soprattutto) quando non si esprime al massimo e Filippo Scòzzari è interprete eccezionale, rispettoso ma critico. La traduzione a fumetti di un testo realizzato per il cinema è lavoro molto rischioso oltre ad essere pratica rara. Di buona lena Filippo Scòzzari entra nel mondo Chandleriano ne restituisce l’atmosfera, il ritmo, la leggera e costante tensione del noir hard-boiled. Una griglia regolare che concede poche varianti (utilizzate con maestria) detta regole grafiche ordinate. Il segno riesce ad arricchire di grottesco il realismo trasformando i personaggi in maschere, mostri e macchiette. Una trama un poco debole permette all’autore di ironizzare con incursioni metatestuali soprattutto nei riassunti e nel geniale epilogo dove Filippo Scòzzari uccide Raymond Chandler per vendetta reo di aver scritto una trama “inconsistente”. Uno sconfinamento surreale in perfetto stile Scòzzari. Un fumetto che arricchisce il testo sia nel momento in cui rompe gli indugi della reverenza per scatenare i cani della critica sia quando, fra le righe, esprime sentita riconoscenza.
La dalia azzurra
Altre Avanguardie
Fumetti - Fumetti
Coniglio Editore
2006
brossura
95
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