Luca Morettini Paracucchi, nato il 24 febbraio 1988. Lucchese da tutta la vita, Viterbese da qualche tempo. Ho una passione molto forte per ciò che riguarda il cinema, la letteratura, la musica, il mondo dei fumetti e dell'arte in generale. Tra le mie passioni hanno un posto di rilievo il mondo del punk e certi aspetti della cultura cosidetta nerd. Scrivo da quando avevo otto anni, recentemente ho ripreso dopo un periodo di stop. Spero sia la volta buona

Ruba come un artista

Di Luca Morettini

Chissà se è colpa del mio amore per il punk e l’hardcore che dell’essere veloce, e quindi sintetici, hanno forgiato il loro essere, ma a me i libri brevi intrigano sempre parecchio. Sono microcosmi ancora più microcosmi di altri. Hanno poco spazio a disposizione e devono essere rapidi nel poter dire tutto quello di cui vogliono parlare, cercare i termini giusti e non sbagliare un colpo. E se sono tascabili tanto meglio. Assomigliano ancora di più a dei compagni di viaggio ideali, ovunque noi vogliamo andare.

Se tutte queste caratteristiche le possiede quello che si potrebbe definire tranquillamente un manuale, se scritto bene, intrigante e realmente pratico allora è fatta: più che un libro assomiglia ad una direzione futura della nostra vita.

Qualche mese fa, per il mio compleanno, una mia carissima amica mi ha regalato un libro di cui non avevo mai sentito parlare: Ruba come un artista di Austin Kleon, edito dalla Vallardi. Bestseller del New York Times, afferma una scritta rossa situata in alto a sinistra del titolo. E il sottotitolo non lascia scampo alla curiosità; “impara a copiare idee per essere più creativo nel lavoro e nella vita.”

Di norma e regola non leggo certe tipologie di libri, ma il titolo è intrigante. Si muove attraverso l’eterno dilemma se i grandi artisti rubano e non copiano e ovviamente si tende a dare credito alla prima ipotesi. Non solo il titolo però m’invita a nozze: è un piccolo libricino suddiviso in dieci sezioni, breve, di quelli che potresti metterti nella tasca di un giubbotto e dimenticarlo lì, come accade quando si ritrovano delle banconote che non t’aspettavi di trovare.

Forse ha veramente qualcosa da dire

Ruba Come Un Artista non vuole essere un manuale di tuttologia applicata al mondo dell’arte, ma più che altro all’atto stesso di creare qualcosa. In generale lo si potrebbe definire un ottimo consiglio. Tutta l’opera è colloquiale, quasi una chiacchierata con un amico mentre, seduti su una panchina, ti espone il suo metodo e ti esorta, sempre in tono amichevole, a fare lo stesso. Non si dilunga in spiegazioni prolisse e cervellotiche, al contrario, basta alle volte una frase semplice e di poche parole. Vengano usati schemi, appunti fotografie in bianco e nero, citazioni a non finire. Non insegna a coltivare l’originalità e l’unicità di un progetto, al contrario, invita all’osservazione del mondo esterno, ad accettare quei momenti in cui il buio impedisce la finalità di un’opera, invita alla pazienza, al riciclo degli appunti, a non gettare via nulla, raccomanda la manualità. Ma soprattutto a filtrare tutte queste cose appena elencata attraverso i propri occhi e la propria persona.

Tecnologia e, come già accennato, manualità, il tutto diviso equamente. Viene data la stessa importanza a una miriade di azioni differenti: comprare un bloc notes da utilizzare o preparare una postazione di lavoro è ugualmente importante a fare una passeggiata o andare in biblioteca. Ruba Come Un Artista non è soltanto un pratico strumento che invita a fare ma, forse più di tutto, è un monito per fare entrare il mondo dentro di noi e farlo uscire rispecchiandoci un po’ di più.

Se dovessi consigliarvi la lettura di questa piccola gemma, meglio non potrei fare che parlare con il suo linguaggio: esci di casa; compra Ruba Come Un Artista; divertiti a leggerlo.

E buona creazione.

Ruba come un artista Book Cover Ruba come un artista
Austin Kleon. Trad. di Antonello Galimberti
Manuale, arte.
Vallardi
2013
160 p., ill. brossura