Un fervente lettore con la passione per la parola. Sono nato il 25 novembre del 1982 e abito in un paesino del Tirreno cosentino di seimila anime. Proprio in terra calabra mi dedico alla professione giornalistica. Dopo essermi diplomato in Ragioneria, mi sono tuffato negli studi umanistici con il coraggio tipico del profano, conseguendo la laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Vicino alla storia ho poi messo la letteratura, la filosofia e tutte quelle cose di cui proverò a parlarvi. L’obiettivo è creare un linguaggio personale nel quale voglio sciogliere nevrosi e ossessioni, perché leggere e scrivere curano tutti i mali. Trovo sempre un buon motivo per leggere un libro e ne parlo sempre con passione anche su Satisfiction, Gli amanti dei libri e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Se vuoi puoi anche seguirmi sulla mia pagina facebook Dispersioni82.

Uomini e cani – Omar Di Monopoli – Adelphi

Pubblicato per la prima volta nel 2007 dalla casa editrice Isbn; ripreso nel 2017 da Adelphi. Questo libro si immerge nel mondo degli antieroi e dei malvagi, laddove uomini e bestie si confondono. A fare da cornice alla storia un paese immaginario, sbattuto nel mezzo dell’aspra campagna pugliese. Nessun romanticismo, ma solo violenza e ignoranza. A Languore, questo il nome del borgo campestre, ancora vige la regola del più forte.

Ma diciamocela tutta, non andiamo troppo lontano dalla realtà. Di Monopoli ha solo voluto usare l’allegoria per camuffare ciò che è avvenuto nel Mezzogiorno quando la speculazione edilizia impazzava, quando dietro le promesse di un futuro migliore si celavano putridi interessi economici. E in questa storia che sa di pulp e di Faulkner, in cui la crudeltà è un linguaggio universale, facilmente comprensibile, prende vita la forma più animalesca della contemporaneità. E sebbene questo sia un romanzo in cui non ci sono buoni sentimenti, il personaggio più romantico mi è sembrato Pietro Lu Sorgi, che combatte fino alla fine una guerra che sa di aver perso dal primo istante.

Uomini e cani si svolge in sette giorni. Il settimo è un breve epilogo, negli altri sei, tutto si compie. Don Titta Scarciglia è il dio-creatore-speculatore, colui che con ogni mezzo vuole costruire un villaggio turistico in un’area che deve apparire legalmente protetta dal punto di vista naturalistico. Bisogna quindi sbarazzarsi degli inquilini scomodi, di coloro che hanno messo radici abusivamente; e sebbene a Don Titta Scarciglia riesca bene ogni azione corruttiva, qualcuno gli sfugge di mano, ossia, l’eremita Pietro che se ne sta tra cani e spazzatura armato di fucile.

Languore ha anche un sindaco buono, giovane e pregno di ideali. Impossibile che si pieghi al malaffare; eppure sente il peso dell’onestà, soprattutto in una terra che non vuole regole, che vive di istinti, in cui tutto diventa una questione di pancia. Ma lui non è romantico come Pietro Lu Sorgi, anzi, è una persona stucchevole… Pietro l’eremita è davvero l’unico che non accetta le regole del gioco.

Insomma, avete capito di cosa parla questo romanzo. Farete i conti con un mondo che ancora esiste, non camuffabile del tutto. È una storia che riflette i nostri anni; è un’opera che parla del Sud, ma che potrebbe essere ambientata in ogni parte del mondo; è il trionfo della bestialità sull’umanità. Coloro che popolano questa immaginaria cittadina, immersa nella campagna del Salento, rispondono solo agli istinti… come cani rispettosi delle leggi di natura… anche se da sempre l’uomo ha saputo tingere la violenza e gli istinti con un docile romanticismo.

Uomini e cani Book Cover Uomini e cani
Fabula
Omar Di Monopoli
Letteratura italiana
Adelphi
2018
182