Fabio Orrico vive e lavora a Rimini dove è nato nel 1974. Ha pubblicato le plaquettes L'angolo (2000) e 20 poesie sullo spaesamento (2002), le raccolte di poesie Strategia di contenimento (Giulio Perrone Editore, 2005) e Della violenza (Fara editore, 2017). Insieme a Germano Tarricone ha scritto il thriller Giostra di sangue (Echos edizioni, 2015) e il noir Estate nera (Golem editore, 2017). Per Eroscultura è uscito nel 2016 il romanzo Il bunker in formato ebook. Scrive di cinema sul blog zonadidisagio.wordpress.com e di letteratura su scrittinediti.wordpress.com.

LEOPOLD VON SACHER-MASOCH: L’ESTETICA DELLA BRUTTEZZA

Di Fabio Orrico

Leopold Von Sacher-Masoch pubblica L’estetica della bruttezza nel 1880, a carriera già avviata. Forse più delle sue opere canonizzate (in Italia in questo senso non andiamo molto oltre al giustamente celebre Venere in pelliccia) questo breve romanzo, poco più che una novella, ci dà la misura della grandezza e dell’originalità dello scrittore austriaco. Se è vero che il suo cognome lo connette alla parafilia rintracciabile in gran parte dei suoi personaggi, sarebbe comunque sbagliato focalizzare solo su questo aspetto l’importanza che la sua opera ha avuto nel quadro della letteratura mitteleuropea. Austriaco di origini ucraine Masoch si colloca in perfetta continuità con la tendenza più contemplatrice di tanta letteratura germanofona, da Eichendorff a Walser passando per Stifter. In comune con gli scrittori appena citati abbiamo uno sguardo incantato sulla natura, della quale ci viene concessa una testimonianza acuta e precisa unitamente a un passo lento della scrittura capace di tradursi in una prosa potente e controllata. Questo atteggiamento non vale per tutta la sua produzione, eccezionalmente varia: Il Masoch dei racconti galiziani (la Galizia, terra polacca annessa all’Austria e cordone ombelicale tra mondo russo e mondo tedesco, è inseparabile dall’immaginario del Nostro) ha toni quasi orientaleggianti e le sue storie vivono della disadorna semplicità dei racconti popolari, così come, una volta che la musa erotica guida la sua penna, ecco che ci troviamo ancora davanti a un diverso tipo di narratore, un cronista luciferino e impietoso del desiderio umano. Ma l’atteggiamento stuporoso del camminatore solitario è una sorta di sottofondo morale che accompagna praticamente tutta la sua opera.

Al centro de L’estetica della bruttezza c’è Paul Schuster, pittore deforme nel corpo (basso, gobbo, claudicante) ma allo stesso tempo intenzionato a godersi fino in fondo la vita ostentando filosofia e modi da bon vivant. La frizione tra la missione d’artista tesa a perseguire la bellezza in tutte le sue forme e l’aspetto fisico che quella bellezza sembra voler negare con forza, è il motore delle azioni di questo personaggio, descritto con accenti ironici e arguti. Masoch non sarebbe Masoch se sul cammino del suo protagonista non ponesse due donne: la giovane e bellissima Valeska e la più matura ma non meno affascinante baronessa Katzenbrun. La prima, parente alla lontana di Paul, conosciuta durante il soggiorno presso una famiglia dell’alta borghesia austriaca, la seconda invece diretta nemica in termini di schieramento politico, fondamentalista cattolica laddove il nostro pittore è un liberale dalle tendenze anarcoidi. Entrambe saranno ritratte da Paul.

L’artista che ritrae la donna, quasi sempre abbigliata secondo le predilezioni feticistiche dello scrittore (le immancabili pelliccia e frustino, a mimare una Caterina di Russia in sedicesimo) è un vero e proprio topos di Leopold Von Sacher-Masoch. Di fatto è una sorta di correlativo oggettivo del desiderio di controllo che pretende di esercitare sulle proprie amanti (le occorrenze autobiografiche sono numerose e a tal proposito impossibile non citare il contratto di schiavitù stipulato nella finzione letteraria di Venere in pelliccia così come nella vita reale con la moglie Wanda): L’amore, quindi il sesso, come messa in scena, azione teatrale e ludica da consumarsi tra le mura domestiche.

In questo romanzo però l’erotismo masochiano viene inquadrato in una luce solare e divertita e anche il finale sembra quasi una variante con happy end del già citato capolavoro Venere in pelliccia.

Naturalmente il titolo tenta una prospettiva filosofica, tentazione non rara in Sacher-Masoch, autore colto, attratto dalla letteratura quanto dalla politica e dalla storia. Il brutto, deforme Paul garantisce bellezza al mondo tramite le sue opere ma non si tratta solo un ideale di buon gusto esperibile attraverso l’arte. Nelle cento pagine scarse de L’estetica della bruttezza assistiamo anche ai motteggi di Paul. Penso ad esempio al tiro mancino giocato alla baronessa nel corso di una scena dilatata ed esilarante al termine della quale ci sarà la scena feticcio della posa per il quadro seguita da una seduzione tanto casta quanto perturbante. Masoch, e questo romanzo lo dimostra in maniera completa, è maestro dell’allusione, pur servito da una scrittura fortemente visiva, protocinematografica. La sua pagina è digressiva ma i fili che sembra disperdere in mille rivoli finiscono per tendersi in una ragnatela di rara precisione linguistica. In tutto questo la mano dell’autore, come in un accordo panico tra regno animale e vegetale, non esita a cambiare prospettiva, rendendo protagonista indimenticabile, anche se solo per poche righe, un asino. Leggete un po’: “Thadeus obbedì a malincuore e ben presto un piccolo asino grigio fece il suo ingresso e si pose docilmente a fianco dei due cavalli fieri e sbuffanti, senza apprezzare l’onore che gli veniva fatto. Tutto intento a masticare qualche filo di paglia, gettava sulla scena uno sguardo scintillante di intelligenza serena”. Mi sembra che qui, più che in altri passi, si riconosca la pacata, dolce musica della prosa masochiana. Il libro, va detto, è edito da Archivio Cattaneo, editore piccolo e coraggioso che sta ristampando le opere meno note dello scrittore austriaco, intellettuale marginale e centrale, la cui ricchezza sembrerebbe, almeno nel nostro paese, ancora ignota e in attesa di studio.

L'estetica della bruttezza Book Cover L'estetica della bruttezza
Oltre la siepe
Leopold von Sacher Masoch. Trad. di Maria Teresa Dotti
Letteratura
Archivio Cattaneo
2022
76 p., brossura