Profilo tratto da wikipoesia La sua Poesia è stata definita più volte "Poesia Civile" o "Anarchica" sia per i temi scelti che di forma, lui stesso aggiunge d'essere distante dal codificato e/o da mode letterarie, un anti-burocrate del "formalismo" da sostituire con la "semplificazione e l'essenzialità" ; i suoi Autori di riferimento sono stati "IL gruppo 63" con Antonio Porta, successivamente Attilio Bertolucci, Cesare Pavese, Dario Bellezza o Cantautori come Jim Morrison e Piero Ciampi. Molti sono stati i riconoscimenti che ha ottenuto, due segnalazioni al "Camaiore" 2017 e 2019, spicca per l'edito "Menzione speciale Camaiore - Belluomini" 2021 e "Ossi di Seppia" due menzioni speciali 2020 e 2021 per l'inedito - 3* posto libro edito "Astrolabiocultura 2021" e 3* posto "Il Delfino" 2019 a Pisa - 2* posto "Il Convivio 2019" a Taormina sempre con libri editi e molte altre Menzioni - finali e segnalazioni di merito. Nel 2020 diviene Co-Fondatore Senior di WikiPoesia.

Riccardo Mazzamuto e il suo Divieto di calpestare formiche

Di Riccardo Mazzamuto

ARBUSTO

Ormai passeggiando

in metropoli

se alzi gli occhi

al cielo

non riesci a sentire

rondini narrare.

Puoi trovarle

là nella piazza

dove

sosta l’ultimo tronco.

Cinguettii assordanti

forse cento duecento…

troppi per sorseggiare

lacrime di libertà…

Presto anche noi

ci ri-muoveremo

sull’albero

per qualche

boccata di ossigeno…


VIA DEI PENSIERI

In un capoluogo

procace di emulare

buoni costumi

non arrivi mai in tempo.

Sepolta attesa

che passi il tram

la gente conosce

ma non saluta.

Il tram sta arrivando

salgono di fretta

mentre tu rimani dietro

per oggetti caduti.

Fanno finta di non vedere

il conducente serra

le porte della “normalità”

e parte via…

Rimani lì né un gesto

né una parola

<Via dei Pensieri>

è troppo lontana

da ogni felicità.


MACABRA DANZA

Stride nella notte

un suono tagliente

divide l’ombra

appesa dal sogno

sognato.

La mano che sta

dormendo invia

la danza omicida.

Là dove

beata nel sangue

da filtrare la zanzara

si strofina con dolcezza.

Boom… boom…

ora giace

rifiorita su zampe

irrigidite


GIOIE NEL GIORNO DEL FINIRE

Sotto ombre dei cipressi,

tu…stanchi di dolore

la figlia non sorride

si è persa nel tempo

quando morì con il vento…

Nel cuore mamma

c’è quell’unico ricordo

e alla certezza non ti

arrendi per la scomparsa.

Ti illudi di fiori

muti…che piangono

al loro destino. Non

figli padri mariti

con te nel dolore, ottanta

tuoi anni, hanno spianato

il sentiero del riposo.

Non potrai andare

sei giunta alla fine sotto le ombre

dei cipressi cresciuti nel tempo

e nel nome della vana attesa.

Finalmente ora puoi

riabbracciare quello che cercavi

in vita, quello che il tempo

ha marmato dal tempo…

Giaci emozionata, madre

per l’attesa di questo incontro…

la vita non è grata

solo la morte ha rilanciato

in te quello che per te

è stata la vera vita… tua figlia…

(Dedicata e scritta per mia nonna Pasqua 1983 Camposanto

a Castelnuovo della Misericordia)