Adriana Sabato, giornalista, risiede a Belvedere Marittimo. Dopo il liceo classico si è laureata in DAMS Musica all'Università degli Studi di Bologna. Dal 1995 al 2014 ha scritto su La Provincia cosentina e il Quotidiano della Calabria. Gestisce il blog Non solo Belvedere. Ha pubblicato nel mese di marzo 2015 il saggio La musicalità della Divina Commedia, nel 2016 Tre racconti e nel 2017 il saggio Nuove frontiere percettive nel pianoforte di Chopin.

LEGGENDO “ECCOMI

Di Adriana Sabato

Esiste una linea sottile, un confine impercettibile tra realtà parallele: sono le verità tangibili e quelle apparenti, ossia quelle verità che, oltre il velo della percezione si avvicendano e confondono le menti.

Verità sfuggenti, verità che percorrono un tragitto delineandosi, lungo il corso della vita, come tratti ora veri ora illusori e che, oltre a confonderci, molto spesso “svelano”.

Esiste anche una linea sottile fra la vita e la morte, fra il sonno e la veglia, la ragione e la creatività – la fantasia – grazie a cui l’essenza della natura umana si rivela.

E poi c’è l’abbondanza d’amore, il coraggio di guardare altrove, guardarsi e raccontare, rivivendoli, percorsi di vita, prove, che a volte piegano ma altre volte spezzano. Oppur plasmano, passano attraverso le maglie di esperienze già vissute, dell’affetto di chi ci circonda, dell’amore verso un bene supremo – Dio per alcuni – il caso oppure il destino o ancora il nulla, per altri.

Queste sono riflessioni che oltrepassano la semplice lettura mentre diverse sensazioni assalgono il pensiero.

Sto leggendo Eccomi!,il libro scritto da Alberto Del Grossi, nel qualel’autore raccontala sua triste esperienza quando, nei mesi terribili della primavera del 2020, ha contratto l’infezione da Covid19.

Il decorso della malattia, si legge nella quarta di copertina, è stato dei peggiori (dall’intubazione all’embolia, alla circolazione extracorporea e al coma).

La conclusione, però, non è stata quella che tutti avevano previsto. Alberto è guarito. E questo fatto ha lasciato senza parole chi lo ha curato e pieni di stupore tutti coloro che hanno seguito il suo percorso fino al tracollo e ritorno attraverso i messaggi che la moglie inviava agli amici su Whatsapp. Cominciavano tutti con un “Eccomi!”.

E questa parola racchiude tutta la disponibilità, l’attesa, la fedeltà e la speranza che hanno caratterizzato questa vicenda.

Dall’esperienza fatta in quel periodo – erano i mesi della chiusura totale – ognuno di noi è rimasto segnato ma ha anche ricevuto la possibilità di donare e donarsi mettendo a disposizione un pezzetto della propria esistenza.

In questa abbondanza, nella storia di Alberto,ha giocato un ruolo essenziale l’esistenza della rete: una rete di grande solidarietà fatta di un pensiero costante, incessante, autentico, che ha coinvolto tantissime persone – anche sconosciute – un’onda di preghiera che l’autore, ironicamente, definisce virale.

Come in una sorta di riunione virtuale, ognuno ha messo del suo: non solo parenti ed amici o appartenenti al credo religioso, ma anche sconosciuti raggiunti attraverso l’allargarsi del passaparola, semplici persone desiderose di offrire il proprio contributo, il proprio affetto, la propria vicinanza, ogni giorno della lungodegenza di Alberto, gli hanno rivolto coralmente il proprio pensiero attraverso la preghiera. Tutto questo grazie ad un semplice e piccolo tam-tam tra i numerosi e crescenti componenti di questa comunità orante, partito inizialmente su Whatsapp dalla moglie di Alberto, Chiara.

Mi sovviene nella mente il pensiero di San Massimiliano Kolbe, il frate francescano che morì ad Auschwitz offrendo la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia. La sua missione evangelica era caratterizzata dall’ampio utilizzo di mezzi che favoriscono la trasmissione dei contenuti evangelici. Un’opera di evangelizzazione non standardizzata, ma sempre dinamica ed innovativa che si muove in base alle possibilità di ascolto dell’uomo.

  Leggendo Eccomi! in corrispondenza del giorno 23 aprile, comprendo da subito il significato delle parole di Alberto, quando nel nostro incontro avvenuto lo scorso 13 agosto ha detto che in quel giorno, incredibilmente,ha ripreso a parlare senza alcun problema e senza necessità di fare riabilitazione dal logopedista. E non è l’unica situazione che ha dell’incredibile nella storia di Alberto…

In molti lo hanno definito un miracolo. Lo credo anch’io. – scrive ancora l’autore nella quarta di copertina.

Come rinascere.

A questo punto festeggerei due compleanni: il giorno della nascita e il giorno della rinascita.

Anche se la rinascita avviene ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo che passa, così come ci insegna la scienza. E anche la fede.

Da leggere: Alberto Del Grossi: “Eccomi!”, storia di una preghiera virale” Edizioni Ares,  Settembre 2021

"Eccomi!", storia di una preghiera virale Book Cover "Eccomi!", storia di una preghiera virale
Alberto Del Grossi
Testimonianza
Ares
2021