Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Operazione Budapest. Un furto d’arte in piena Guerra Fredda

Di Geraldine Meyer

Quella raccontata in 1983: Operazione Budapest è una storia talmente surreale e rocambolesca da sembrare inventata. Eppure, sebbene poco conosciuta o, ancor più dimenticata, è una storia vera. La storia di un clamoroso furto di capolavori artistici, di inestimabile valore, compiuto in Ungheria in piena guerra fredda. A sottrarre, dal Museo di Belle Arti della capitale magiara, sette capolavori del Rinascimento, una banda di italiani, appartenenti a quello strano sottobosco di intrecci politico-criminali che, in quegli anni, si muoveva in Emilia. Una terra in bilico, come leggiamo nel libro, tra religione e ideologia comunista.

È questa la storia di qualcosa che va ben al di là del furto di opere d’arte che andavano ad arricchire personaggi oscuri e oscuri collezionisti. Il furto avvenuto a Budapest è solo una delle tante trame nascoste in cui, a intrecciarsi, sono anche terrorismo, criminalità organizzata, servizi segreti e geopolitica. Già, geopolitica. Non dimentichiamo, infatti, il periodo in cui il furto avvenne. Furto che rappresentò anche un’onta terribile per un paese che, all’epoca, amava pensarsi (e far pensare di sé) come qualcosa di invulnerabile, ermetico come i suoi confini. Eppure.

In queste pagine, tra l’Italia e la Bulgaria, tra la Romania e la Grecia, quello che ci viene raccontato non è solo un furto di opere d’arte ma, ancor più, la trama stessa di un intero periodo storico. In cui il traffico illegale di opere artistiche era solo uno dei tanti modi, forse uno dei più devastanti, con cui si stabiliva un potere, una gerarchia di affari ma anche di messaggi politici. Come ci ricorda molto bene la ricostruzione di questo testo, le opere d’arte rappresentano soprattutto l’identità di un popolo e di un paese. Il possesso di esse o il loro furto rappresentano un duro colpo, non solo al patrimonio, ma ancor più all’immagine stessa del paese coinvolto.

1983: Operazione Budapest è un romanzo-verità ricostruito sulla base di documenti che ci restituiscono le fasi investigative anche grazie alla testimonianza degli stessi protagonisti di quel furto e del rocambolesco viaggio che quelle opere fecero per attraversare un’Europa grigia e sorvegliata. Ma evidentemente non troppo. Il testo è frutto di un vero e proprio progetto di ricerca che, a quarant’anni dai fatti raccontati, mette in luce come dietro la sedimentazione del tempo ci sia in realtà un episodio tutt’altro che isolato. Un vero e proprio puzzle che unisce diversi rami di intrighi internazionali e malaffare che arrivano anche alla mafia del Brenta.

Un libro scritto con la sobrietà di un lungo verbale ma con il ritmo di un romanzo giallo, raccontato al tempo presente cosa che conferisce alle sue pagine una sorta di immediatezza quasi da fotogramma cinematografico. Viaggiamo così anche noi tra l’Emilia e la Campania, su treni freddi in mezzo ai paesaggi grigi di un’oltrecortina venato di inquietudine. Tra una Budapest di locali fumosi e una Grecia fatta di porti e ville misteriose.

Uno dei due autori, Roberto Tempesta, è il carabiniere che seguì la vicenda in quanto componente del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. La sua voce, dunque, è quella di chi in prima persona visse quella surreale vicenda a cui si legano altri furti d’arte ancora più clamorosi forse, avvenuti sia in Italia sia in Ungheria. Una incredibile trama di connessioni e misteri che misteri non sono.

1983: Operazione Budapest è l’affresco di un progetto eversivo, se così vogliamo chiamarlo, che va ben al di là di quello che ci viene raccontato e che mette in luce un gioco pericoloso in cui l’arte è sì una pedina ma, paradossalmente, la pedina più potente. Strano destino.

1983: Operazione Budapest Book Cover 1983: Operazione Budapest
Historos
Gilberto Martinelli; Roberto Tempesta
Storia
Sandro Teti Editore
2021
240 p.,