Nata a Milano nel 1966, dopo studi di filologia classica all'Università degli Studi di Pavia comincia a lavorare in libreria. Fa la libraia per 26 anni. Ha collaborato con case editrici quali Astoria, come lettrice dall'inglese e dal francese e per Giunti per cui ha scritto una guida on line sulle città europee. Ha collaborato con articoli e recensioni al blog SulRomanzo e al blog di approfondimento culturale Zona di Disagio. Suoi articoli sono apparsi sul sito della società di formazione Palestra della Scrittura. Ha curato blog di carattere economico e, per anni, ha lavorato come web content writer. E' autrice di due libri: Guida sentimentale alla Tuscia viterbese, una serie di brevi reportage di narrazione dei territori e Mors tua vita mea, un libro di racconti pubblicato da I Quaderni del Bardo Edizioni. Un suo racconto è pubblicato all'interno del libro Milanesi per sempre, Edizioni della Sera. Dirige la rivista L'Ottavo

Il secolo del martirio

Di Geraldine Meyer

Con la recensione di questo Il secolo del martirio diamo il via alla nuova rubrica La storia è la chiave. Uno spazio dedicato a libri di argomento storico perché siamo certi che essi rappresentino una chiave di lettura sempre più imprescindibile. Cominciamo dunque con un testo che, per rigore e scientificità di ricerca storica, rappresenta materiale interessante anche per chi non provenga da una tradizione di cultura cristiana o cattolica.

Il libro ha, così si può dire, una genesi di testimonianza legata a un messaggio molto forte. Quello del Giubileo del 2000. In quella occasione Giovanni Paolo II ebbe a ribadire, con forza, la necessità di porre luce sui testimoni della fede. Con la Bolla Incarnationis Mysterium l’allora pontefice chiese ai credenti di non dimenticare la testimonianza dei martiri del XX secolo. Una storia complessa, di non sempre facile inquadramento ma che, indubbiamente, fa del XX secolo un teatro inevitabile per chi si avvicini all’argomento o ne faccia materia di studio.

E questa storia, non priva di contraddizioni e, bisogna dirlo, anche lati oscuri di complicità tra Chiesa e regimi dittatoriali, è stata ricostruita dal libro di Riccardi che uscì proprio nel 2000. Un testo rigoroso in cui documenti, lettere e testimonianze sono raccolte con la precisione dello storico non disgiunta dalla passione dell’autore. Autore che, proprio nella prefazione, non nasconde tale passione: “Sono entrato nel grande archivio della Commissione nuovi martiri, dove sono raccolte lettere, segnalazioni, memorie che, in questi ultimi anni sono arrivate da ogni parte del mondo …. Leggevo e mi sono appassionato”.

Un volume denso di storie, diviso in nove capitoli, in cui il martirio ci viene raccontato senza retorica alcuna ma, appunto, come testimonianza di un cristianesimo, di volta in volta, mescolato e confuso strumentalmente con il nazionalismo o, altrettanto strumentalmente, usato come unica discriminante per uccidere. Un lavoro di ricerca davvero notevole che Riccardi ha potuto mettere in campo consultando le fonti che la Commissione Nuovi Martiri gli ha messo a disposizione. Comincia così un viaggio nel tempo e nello spazio che ci conduce nel martirio di uomini e donne di fede, religiosi e laici. Dalle persecuzioni nell’Unione Sovietica stalinista a quelle perpetrate nella Germania nazista, dal tributo di sangue nell’Africa delle colonie a quello, talvolta ancora più violento dell’Africa della decolonizzazione, dalle rivolte di Timor Est alla Spagna franchista passando dal Messico della poco conosciuta ribellione nata con il nome di Cristiada. Al quadro, preciso e puntuale della situazione della Chiesa nell’est europeo o nella Cina maoista fino al genocidio armeno. L’aspetto notevole di questo Il secolo del martirio è la capacità di Riccardi di costruire attorno a ciascun episodio un quadro ben delineato del contesto politico e sociale in cui i vari casi di martirio vennero perpetrati. Si tratta dunque di un lavoro che mette insieme il quadro geopolitico e i difficili equilibri in cui, in ogni situazione, la Chiesa si trovò a operare.

Salta agli occhi come, sempre, il discorso di persecuzione religiosa si sia accompagnato, talvolta mascherandosi, a questione nazionaliste quando non meramente, e ciecamente, ideologiche. In molti casi raccontati appare chiaro come ad essere colpita non sia stata solo la carne dei martiri ma l’intera simbologia cristiana. Nota Marco Impagliazzo in un articolo su vatican.va che Riccardi ha dato una lettura diremmo magmatica al fenomeno del martirio, nel senso di qualcosa di globale al di là dei tempi e dei luoghi in cui vi si assistette. Scrive infatti Impagliazzo: “Non si tratta infatti della storia di qualche cristiano eroico che ha dato la sua vita per il Vangelo, ma di una vera e propria “folla di martiri”. 

Un filo rosso che unisce questa “massa” umile e non violenta che, non c’è dubbio, ha vissuto e testimoniato la propria fede fino alle estreme conseguenze. E questo è un discorso di grande interesse indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose o, ancor più, indipendentemente dal proprio granitico laicismo. Vi sono raccolte pagine e testimonianze davvero dure che raccontano di una storia, quella del cristianesimo del XX secolo, complessa e ancora difficilmente analizzabile nella sua interezza. Perché, e questo è innegabile, non mancarono complicità della Chiesa stessa con regimi dittatoriali. Ma è proprio questa complessità a rendere il martirio nel xx secolo qualcosa che deve essere studiato oltre che accolto

Il secolo del martirio. I cristiani nel novecento Book Cover Il secolo del martirio. I cristiani nel novecento
Oscar
Andrea Riccardi
Storia
Mondadori
2009
555 p., brossura