Anita Mancia, nata a Roma, ha lavorato 20 anni presso l'Istituto Storico della Compagnia di Gesù come assistente bibliotecaria ed Archivista. Ha collaborato con la rivista storica dell'Istituto con articoli sulla Ratio Studiorum, la pedagogia dei gesuiti, i gesuiti presi prigionieri dai pirati e recensioni. Presso l'editore Campanotto di Udine nel 2007 ha pubblicato un volumetto di poesie.

Un posto tranquillo, di Matsumoto Seicho

Di Anita Mancia

Il protagonista di questo romanzo, Un posto tranquillo, di Matsumoto Seicho, che diventa un giallo tout-court, è Asai Tsuneo, funzionario di un ufficio del ministero dell’Agricoltura giapponese che mentre è in riunione a Kobe riceve improvvisa ed inaspettata, la notizia della morte della moglie Eiko a Tokyo, città dove i due risiedevano. La morte è dovuta ad un attacco di cuore solo quasi improvviso perché la donna aveva avuto in passato una avvisaglia che il suo cuore era debole e doveva prestare qualche attenzione. Le due figure di Asai Tsuneo e di sua moglie Eiko sono i caratteri centrali del romanzo e sono molto ben delineati.

Eiko muore in una profumeria dove si era rifugiata quando si era sentita male, alle 16.05 come scrive il medico che aveva prestato soccorso, il dottor Ohama Ma il dottore l’aveva vista alle 16.35, quindi aveva fatto una supposizione sulla base delle informazioni ricevute dalla profumiera che aveva accolto Eiko quando si era accasciata a terra. Quel giorno a Tokyo c’era stato un terremoto alle 15.25 di intensità 3 che aveva provocato la caduta di alcuni oggetti. Era il 7 marzo.

C’è qualche elemento che non torna nel racconto della sorella della moglie Miyako e anche della profumiera che aveva accolto la moglie di Asai proprio nel momento del malore e della morte che spinge l’uomo a fare una indagine personale. Tutto il libro si snoda intorno a questa ricerca meticolosa, ricca di dettagli, che porta Asai a scoprire elementi del carattere della moglie che non conosceva e ad indagare su una parte residenziale della città di Tokyo che non aveva mai frequentata e che non immaginava sua moglie potesse conoscere.

Eiko non era una bella donna, ma era molto sensuale, elegante e sensibile. Aveva frequentato una scuola di canto popolare kouta, una scuola di pittura ed infine, lasciate le prime due, una scuola di haiku, poesia giapponese nella quale eccelleva particolarmente. Tuttavia Asai non era sensibile a queste cose ed ai racconti delle giornate della moglie, perché ciò che gli interessava veramente erano il lavoro e la carriera di funzionario che per lui erano tutta la sua vita. Il matrimonio con Eiko non dava grandi soddisfazioni sul piano sessuale, soprattutto a causa della malattia di cuore della moglie che gli aveva imposto una sorta di castità forzata.  Asai viziava la moglie che, quando non ne aveva voglia, restava a casa tutto il giorno perché il marito faceva tutto. Ma Asai non aveva cercato relazioni extra-coniugali, perché appunto ciò a cui teneva di più era fare carriera in ufficio, rispettarne la struttura gerarchica che ne era il perno. D’altra parte essendo un uomo meticoloso e curioso, voleva scoprire come era morta davvero la moglie. Di qui parte una indagine sul quartiere in salita dove Eiko, che non avrebbe potuto andarvi a causa dei problemi di cuore, aveva trovato la morte.

Passati i giorni tradizionalmente legati al lutto, Asai si era recato nei ryokan locali, sorta di locande o, all’occidentale, di hotel frequentati da coppie che mantenevano relazioni extra-coniugali, portando una foto della moglie e fingendo di essere un marito tradito, senza per altro rivelare la propria identità, per cercare di scoprire una verità nascosta sulla moglie. Ma le sue ricerche non avevano dato il risultato sperato. Tuttavia la costruzione di un hotel recente, Chiyo e la scoperta che l’amministratore delegato era Takahashi Chiyoko la proprietaria della profumeria che aveva raccolto gli ultimi istanti di vita di Eiko persuadono Asai ad affidare la ricerca sull’hotel nel cui consiglio di amministrazione figurava anche il nome di Kubo Konosuke, vicino di casa di Chiyoko, ad una agenzia privata. Qui la ricerca comincia a dare i suoi frutti, al punto che Asai decide di incontrare l’ex vicino di casa di Takahashi Chiyoko, Kubo. A questo punto il romanzo si fa veramente drammatico, mano a mano che Asai si avvicina a scoprire la verità.

L’interesse principale di questa storia per il lettore occidentale è l’ambientazione in Giappone ed a Tokyo soprattutto, per comprendere la mentalità e i modi di vita di persone inconsuete ed esotiche i cui caratteri sono molto ben presentati. Infatti il dramma che esplode quando Asai arriva a scoprire la verità avrebbe potuto svolgersi anche in un contesto diverso, ma l’ambientazione in Giappone gli conferisce caratteristiche inconsuete ed originali, che catturano l’interesse del lettore. Come pure la descrizione degli ambienti di lavoro giapponesi, l’osservanza della gerarchia e l’importanza delle buone maniere – inchini e ringraziamenti a profusione – sono tutti elementi che attraggono il lettore occidentale di un romanzo noir altrimenti normale.

Un posto tranquillo Book Cover Un posto tranquillo
Mastumoto Seicho. Trad. di Gala Maria Follaco
Letteratura giapponese
Adelphi
2020
195 p., brossura