La decostruzione degli stereotipi sociali per prevenire e contrastare la violenza di genere

Direttrice: Francesca Dragotto

Tutor: Federica Lorini, Silvia Lombardo, Alice Migliorelli

Il corso ha una durata di dieci mesi e ha come obiettivo quello di focalizzare l’attenzione sullo sviluppo di una cittadinanza attiva e paritaria, con conseguente riduzione di credenze e atteggiamenti sessisti, effetto, questi, di bias cognitivi e stereotipi di genere che, non riconosciuti per la loro normalizzazione socioculturale, guidano in modo non consapevole le azioni discriminatorie verso le donne. Azioni collocabili in punti diversi di una scala della violenza di genere – fisica, psicologica, economica (cfr. Convenzione di Istanbul) – che al suo grado estremo si manifesta con il femminicidio. Il corso ottempera inoltre alla direttiva n.2/2019 del Dipartimento Funzione Pubblica per la quale “Le amministrazioni pubbliche devono prevedere moduli formativi obbligatori sul contrasto alla violenza di genere”.

In particolar modo, si intende fornire conoscenze e competenze relative ad ambiti tematici differenti, seppur interrelati, quali:

  • genesi e trasmissione di stereotipi di genere e pregiudizi
  • cornici cognitive, bias e loro conseguenze sulla formazione di credenze e ideologie
  • funzioni e implicazioni di lingue e linguaggi nella strutturazione dell’enciclopedia mentale del parlante e nella comunicazione
  • il genere nel contesto sociologico e psicologico sociale
  • educazione di genere e inclusione sociale
  • metodologie e strategie di analisi e di progettazione e comunicazione di contenuti
  • metodologie di analisi statistico-sociali
  • identità, questioni e violenza di genere nell’ambito politologico e del diritto
  • conseguenze della violenza di genere, dall’approccio psicologico a quello sociologico
  • la comunicazione della violenza di genere in contesto medico e sanitario
  • gli strumenti del diritto civile e del diritto penale
  • contrasto alla violenza di genere: il metodo dei centri antiviolenza
  • valutazione del rischio
  • gli strumenti del diritto civile e del diritto penale. Dalla Convenzione di Istanbul alle corti europee: il difficile cammino del diritto nella prevenzione e contrasto della violenza di genere
    • diritto internazionale e comunitario in ambito della violenza contro le donne
    • la normativa italiana contro le diverse violenze contro le donne
  • dalla denuncia al processo: il ruolo del magistrato
  • strumenti penali e processuali penali dopo la denuncia
  • il ruolo del sistema sociosanitario
  • strumenti e protocolli operativi come strumenti di screening, sistemi informativi, definizioni
  • e strumenti di registrazione
  • percorso di supporto e di accompagnamento “in uscita” (dimissione consapevole e informata/dimissione protetta)
  • l’accoglienza e la permanenza in Pronto soccorso delle donne vittime di violenza: le procedure di riferimento
  • gli strumenti diagnostici in grado di individuare precocemente il rischio di re-vittimizzazione della donna
  • l’obbligo di referto e l’informazione sulle possibilità di tutela della donna
  • aspetti psicologici degli operatori socio sanitari addetti all’accoglienza (gestione stress, disturbo post-traumatico da stress, debriefing etc.)
  • principi e strumenti per il funzionamento delle reti di accoglienza
  • le reti territoriali: ruoli e funzioni degli attori delle reti
  • la rete e il codice rosa
  • cenni di neurofisiologia della violenza, della paura e del trauma
  • metodologie e strategie di analisi degli indicatori standardizzati per una corretta identificazione dei casi di violenza.

Il corso è progettato in modo modulare, così da consentire la frequenza anche parziale (che darà luogo a mera attestazione della stessa) e la sua eventuale riconoscibilità nell’ambito delle AAF (Altre Attività Formative) dei corsi di laurea triennali e magistrali dell’ateneo.

Per amplificarne portata e potenzialità il corso sarà offerto al personale dell’ateneo e inserito nel catalogo della piattaforma SOFIA dedicata alla formazione continua del personale docente della scuola, al quale sarà data l’opportunità di iscrizione anche attraverso la cd “Carta del docente”.

Articolazione

Il corso prevede una articolazione in 4 moduli formativi, per un totale di 250 ore complessive di cui 50 destinate all’assimilazione individuale dei contenuti in vista della prova di restituzione conclusiva del corso.

  • I modulo: ambito delle prassi culturali e comunicative

Obiettivi formativi: far comprendere i meccanismi con cui gli stereotipi da sociali si fanno individuali per il tramite delle lingue e degli altri linguaggi costitutivi dei testi, determinando così, per tutta la durata della vita dell’individuo, opinioni precostituite insieme a una difficoltà strutturale nel riconoscerne l’azione. Evidenziare come rappresentazioni stereotipate di attitudini e ruoli dei due sessi possano inficiare le azioni contrasto della violenza di genere. Esplicitare il nesso tra singolo comportamento violento e modelli relazionali socialmente condivisi al fine di evitare letture della violenza come mera devianza individuale o come residuo arcaico o marginalità sociale.

  • II modulo: ambito socio-psico-pedagogico

Obiettivi formativi: acquisire consapevolezza di come si formino gli stereotipi e maturare consapevolezza e imparare a individuare i risvolti psicologici della violenza di genere in ambito lavorativo. Conoscenza del dibattito sulla dimensione sociale o psicologica dell’incorporazione dei modelli di genere per una integrazione dei diversi approcci.

  • III modulo: ambito politologico e del diritto, anche comparato

Obiettivi formativi: acquisire consapevolezza delle dimensioni del fenomeno, di quanto previsto dalle leggi e dalle convenzioni internazionali, anche in materia di prevenzione

  • IV modulo: ambito medico e sanitario

Obiettivi formativi: sensibilizzare e formare sugli effetti della violenza sulla salute mentale e psicologica della donna, aumentare la conoscenza del fenomeno della violenza sulle donne e la capacità di interazione ed assistenza alle donne che hanno subito violenza. Imparare a individuare i risvolti psicologici della violenza di genere in ambito lavorativo. Specializzare le competenze di operatori e operatrici in materia di individuazione e presa in carico della vittima (accoglienza, valutazione del rischio, passaggio in carico…)

Risultati attesi

I risultati che ci sia attende che il progetto possa contribuire a raggiungere consistono in

  • facilitazione del riconoscimento di bias cognitivi, pregiudizi e stereotipi di genere, nell’azione e nella comunicazione;
  • riconoscimento della violenza di genere, in tutte le sue forme;
  • assunzione di forme e contenuti della comunicazione adeguati in caso di incontro con donne vittime di violenza di genere, in special modo in contesto medico e sanitario;
  • contribuzione alla mitigazione del gap di genere che in Italia, più ancora che in altri paesi EU, sta ritardando una piena realizzazione delle donne;
  • istituzione/rinforzo di reti di enti/istituzioni in grado di amplificare la disseminazione di buone pratiche presso la società civile.

Per favorire il raggiungimento dei risultati attesi le attività di ogni modulo prevedranno l’affiancamento della componente docente accademica da parte di personale di istituzioni e associazioni impegnate nei temi oggetto del corso. Tra queste, istituzioni/enti con i quali sono già attivi o sono in corso di attivazione accordi-quadro.

Requisiti di ammissione e iscrizione al corso

Il corso è rivolto a persone in possesso, come requisito minimo, di diploma di istruzione secondaria (di qualsiasi tipologia) desiderose di ampliare le proprie conoscenze e arricchirsi di strumenti utili a perseguire la piena realizzazione delle pari opportunità e dell’inclusione sociale.

È consentita la frequenza del corso o di uno o più dei suoi moduli anche a chi frequenti corsi di laurea triennali o magistrali dell’ateneo.

Elemento imprescindibile per accedere al corso di formazione è la motivazione personale in relazione all’ambito di conoscenza espresso nelle finalità.

Modalità di iscrizione e costi

La partecipazione è subordinata al versamento di una quota di importo pari a 200 €, assolvibile, nel caso del personale della scuola, anche per mezzo della cd “Carta del docente” (sul portale SOFIA dell’Agenzia INDIRE il corso è individuabile anche con il codice corso 51191ID edizione 75250).

La frequenza del singolo modulo avrà un costo di 50 euro, che potranno essere scalati dalla quota di iscrizione all’intero corso nel caso in cui questa abbia luogo successivamente alla frequenza del modulo stesso (per poterli versare per mezzo della “Carta del docente” è necessario contattare preventivamente la segreteria del corso).

Per gli studenti e le studentesse dell’ateneo di Roma “Tor Vergata”, così come il personale di ateneo che prenderà parte a uno o più moduli formativi, sarà previsto l’esonero dal pagamento della quota di iscrizione, ma in luogo del titolo finale sarà rilasciato un attestato di frequenza. Nel caso di iscrizione all’intero corso, per costoro la quota di iscrizione sarà invece ridotta del 50%.

Tutte le informazioni sulle procedure di iscrizione e il versamento della quota saranno comunicate attraverso la pagina ufficiale del corso, presso il sito di ateneo.

Durata

La durata complessiva del corso è di 10 mesi. L’erogazione delle attività didattiche sarà completamente a distanza e avrà luogo attraverso una delle piattaforme disponibili in ateneo. Per favorire la più ampia partecipazione sincrona, le attività si svolgeranno di venerdì pomeriggio. Sarà in ogni caso garantita la registrazione delle attività per favorire chi non riuscisse a conciliare gli orari delle attività con le proprie esigenze personali. Sono previsti workshop e seminari, laboratori didattici ed esercitazioni pratiche, nonché una prova di restituzione finale di carattere pratico.

Componente docente

Il corpo docente è composto da docenti e altri/e afferenti o collegati/e al centro di ricerca “Grammatica e sessismo” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e da altri/e docenti dell’ateneo afferenti ai settori coinvolti. Prevista è inoltre la possibilità di coinvolgere docenti strutturati/e presso altri atenei italiani o esteri o afferenti ad altri organismi nazionali e internazionali ed esperti del mondo delle professioni, del volontariato e del terzo settore.

Sede delle attività didattiche e dello stage finale

Tutte le attività avranno luogo in modalità e-learning, per mezzo di una delle piattaforme disponibili in ateneo indicata prima dell’avvio degli incontri.

Obbligo di frequenza

La frequenza del corso è obbligatoria per il 75% delle ore erogate e sarà registrata in occasione di ogni attività per mezzo di firma del registro elettronico e rilevazione ripetuta della presenza durante gli incontri sincroni. Una frequenza inferiore al 75% delle ore previste comporterà l’impossibilità di ottenere il titolo conclusivo e in alcun caso potrà dare luogo al recupero della quota di iscrizione.

Conseguimento del titolo

Al termine del corso, gli studenti e le studentesse riceveranno un attestato contenente il titolo del corso e dei moduli, l’indicazione del numero delle ore e dei cfu del corso.

Per ulteriori informazioni cliccare sul link grammaticaesessismo.com