Laura Vargiu è nata a Iglesias, nel sud della Sardegna. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Cagliari con una tesi in Storia e istituzioni del mondo musulmano, è presente con poesie e racconti in diverse raccolte antologiche nazionali. Vincitrice del Premio Letterario “La Mole” di Torino nel 2013 e autrice di alcune pubblicazioni di poesia e prosa, tra cui “Il cane Comunista e altri racconti” (L'ArgoLibro Editore), fa parte della redazione della rivista di poesia e critica letteraria “Nuova Euterpe” e della giuria di alcuni concorsi letterari.

La meravigliosa policromia della vita

di Laura Vargiu

Sono i colori della vita, con tutte le loro infinite sfumature, quelli che la poetessa di Sulmona Lucia Centofanti racconta in quest’affascinante silloge dal titolo particolarmente suggestivo. Una raccolta che, già dal risuonare dei primi versi, sorprende e cattura il lettore che le si accosta, sussurrandogli il puro e misterioso incanto dell’esistenza che, nonostante tutto, vale sempre la pena di vivere fino in fondo.

“E se la vita ti racconta/ sempre qualche bugia/ non darle torto,/ trattala con rispetto: va a finire che si innamora di te./ E per vivere raccomandati all’istinto,/ così mangia sale e bevi zucchero:/ tutto si scioglie e l’amaro s’ingoia./ Tutto poi può trasmutare in oro,/ in questo modo,/ in questo mondo.”

 Attraverso una sapiente e delicata scrittura che scandaglia le profondità dell’anima, a tratti meravigliosamente sospesa tra l’onirico e una realtà dove s’incontrano “[…] storie, luoghi/ che si ricongiungono/ col tuo ventre […]” e il tempo non si stropiccia né appassisce, l’autrice sa prestare rispettosa attenzione al silenzio d’una lacrima che scivola sul viso insieme alla malinconia della pioggia, così come all’immensità di una notte di sogni e stelle cadenti, mentre sorridere alla tristezza, al dolore, persino all’orrore che spesso si scorge in questi nostri giorni, “[…] è l’unica medaglia/ al valore della vita […]”. Dall’avvolgente susseguirsi di queste liriche, una più bella dell’altra, affiorano spiagge e deserti dell’anima sotto intensi cieli di cobalto e nuvole biancolatte, il rosso e il giallo di foglie spazzanti via stagioni intrise di vento che fa vibrare dolcemente rami carichi di ricordi ed emozioni al sole che scalda la pelle e i pensieri, intrecciati in rivoli che si perdono e ritrovano “[…] nel mare di un giorno migliore”. È davvero molto brava la Centofanti a dipingere i propri arcobaleni di versi, a dilatare con passione ciò che è finito – come sottolinea la poetessa ed editrice Alessandra Prospero nella sua attenta prefazione – trasmutandolo in qualcosa d’infinito e trattenendo “[…] curiosità e stupore/ di una venticinquesima ora.”

Amore, sogni, speranze, rimpianti, luci e ombre dell’anima sembrano farsi palpabili in splendide pagine che parlano al cuore con una sensibilità tutta femminile, senza mancare di scandire, più in generale, i battiti di un’esistenza tra i cui ingredienti ineludibili vi è pure, soprattutto, la sofferenza che invade la fragilità del nostro breve tempo poiché se è vero che in assenza di vita non soffriamo, altrettanto innegabile è che“[…] senza dolore/ non siamo mail nati.”

Pubblicato sul finire del 2018 dalla casa editrice abruzzese Daimon Edizioni, giovane ma con già all’attivo un catalogo di grande e lodevole qualità, “La strada dei colori” è un libro prezioso, uno di quei libri dove, come spesso accade quando si tratta di poesia, si può anche ritrovare inaspettatamente se stessi agli angoli di versi e parole che si finisce per sentire come propri, nell’ambito di una incessante condivisione poetica che non può fare a meno di emozionare; del resto, per riprendere una definizione del grande poeta siriano Nizar Qabbani, la poesia non è forse “la terra delle emozioni”?

Arturo Faiella (Foto da summarte.wordpress.com)

Sessanta componimenti che, oltretutto, vogliono essere un ammirato e affettuoso omaggio a due importanti rappresentanti di Sulmona, città in cui la poetessa vive: Publio Ovidio Nasone, che non ha bisogno di presentazioni e di cui si è ormai celebrato il bimillenario della morte, avvenuta all’età di sessant’anni, e Arturo Faiella, pittore di pop-art scomparso nel novembre del 2017, il quale, al pari di altri artisti, ha tratto ispirazione proprio dall’opera del celebre autore latino. Per il lettore, dunque, una bellissima scoperta, quella dei lavori del maestro Faiella, che aggiunge luce e colore a questi testi che si rivelano, in definitiva, un inno alla vita, anche quando scende la sera e il vuoto della notte si riempie di pensieri insonni e inquieti in attesa che sopraggiunga l’alba di un nuovo giorno.

Lucia Centofanti (Foto dalla pagina facebook de La Compagnia dei poeti de L’Aquila)

“E la notte accendi una sigaretta/ come ultimo rimpianto,/ ingoi quel fumo di delusione./ Metronomo su un pianoforte/ per scandire il tempo/ quelle note amare. E la notte mescoli il sapore/ di una poesia/ che leggi solo per te./ Il cuore gonfio rumoreggia/ tra i pensieri/ di un mare impetuoso./ Annaspi in quelle onde/ e attendi l’alba.”

Titolo: La strada dei colori

Autore: Lucia Centofanti

Genere: Poesia

Casa editrice: Daimon Edizioni

Data di Pubblicazione: 2018

Pagine: 76, brossura

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La strada dei colori Book Cover La strada dei colori
Lucia Centofanti
Poesia
Daimon Edizioni
2018
76 p., brossura