Nato a Novi Ligure nel 1963. Ha pubblicato tre raccolte di poesia di cui, l'ultima, Luce che nutre, è del 2016. Per anni membro del laboratorio letterario Parole e Cose. Ha curato rubriche poetiche per Il Novese e Il nostro giornale. Suoi testi appaiono su vari siti letterari a nome proprio o con due pseudonimi, uno maschile Ozzavar e uno femminile Nika Otare

LE COSE ABITATE

Di Alfonso Ravazzano

Non è facile morire senza accettarne l’odore
la vita raccoglie i tuoni e la fisionomia dei temporali. La prossima volta riusciremo a raggiungerci. Saremo nelle cose che parlano la lingua dei fiori mai nati.


Mi chiedi se premo al contrario dei sensi
e lo fanno anche i mostri di spago che ci stringono i polsi. Noi che annunciamo quello che è stato il peso della luce se risorgeremo.


Se prendi una parola e la conservi

ritroverai i suoi significati magari persi

nella manica di una camicia strappata.

Io mi diverto quando vesto quella parte di buio

che ti ha scelto per tenerti nascosta.


Tolta l’aria dalle cerniere dei sogni

e i millezampe dalle crepe dei muri

rimani tu accartocciata in questa stanza

che non ricorda nomi e non conserva il tempo.

Da una fessura sgraziata ci guarda la nostra impotenza.

Arriverà il coraggio per ripararla.


C’è un modo soltanto furtivo nel greto della luce
per condurre la persistenza dei sogni; sfidare la
fisionomia del risveglio, misurandone la forma.

Ogni dimensione accarezza l’errore che lo vive
il suo divenire mentre scavo con le mani per cercarti.

L’immagine di copertina è Natura Morta di Giorgio Morandi, presa da museivaticani.va