Rosella Lisoni nasce a Marta, in provincia di Viterbo. Laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne e Contemporanee presso L'Università degli Studi della Tuscia con una tesi sul cinema di Pasolini, autore su cui sta scrivendo un saggio di prossima pubblicazione con la casa editrice viterbese Sette Città. Lavora nella segreteria di direzione DIBAF presso l'Università della Tuscia. Per molti anni ha scritto recensioni cinematografiche sulla rivista Cinema60

Renée Zellweger, premio Oscar come migliore attrice protagonista per la sua magistrale interpretazione della grande Judy Garland, rende onore all’attrice dimenticata nel 50° anniversario della sua morte e restituisce l’immagine di una diva poco valorizzata da Hollywood, diva che ci ha regalato capolavori come “Il Mago di Oz” e “E’ nata una stella”.

Judy, film autobiografico, descrive gli ultimi anni di vita dell’attrice, ormai provata dall’alcool e dalla droga, che lotta per la sua affermazione e per la custodia dei figli minori: Lorna e Joey.

La musica e il canto sono un elemento fondamentale nel film, che la bravura della Zellweger non fa che esaltare, con una voce da brivido.

Fragile, insicura, ma indomita, determinata e pronta a tutto pur di arrivare alla meta.

“Non vi dimenticherete di me vero?” è questo il commiato della diva al termine della sua ultima performance.

L’amore per il pubblico, il canto, la recitazione, il bisogno di essere amata e accolta, sono i temi cari a Judy che il film mostra con attenta cura.

Belli i flashback che ci riportano agli esordi della sua carriera quando gli attori erano totalmente gestiti dallo Studio.

Abituata sin da piccola a non mangiare “la Dorothy del Mago di OZ non può ingrassare” si sente ripetere in continuazione dal suo impresario e a non dormire, la giovane Judy si spegne lentamente, sprofondando pian piano in una depressione che non l’abbandonerà mai.

“Prenda qualcosa per la sua depressione” l’incalzerà il dottore durante una visita, “quattro mariti non sono bastati” risponderà l’attrice.

La ricerca dell’amore accompagnerà tutta la vita della diva, ricerca vana perché non accompagnata dall’amore per sé stessa.

Un amore anelato, disperato, rincorso e mai raggiunto.

Una fame di successo e gratificazione che non soddisferà mai, quasi abituata a farne a meno, così come è stata abituata sin da piccola a privarsi del cibo e del sonno.

L’unica gioia della sua vita i figli, per i quali è pronta ad abbandonare Hollywood, ormai non più interessata a lei, per trasferirsi a Londra, dove pensa di raggiungere quella fama che le permetterà di ricongiungersi con Lorna e Joey, offrendo loro una casa e una stabilità.

Qui tra alti e bassi si esibirà nel famoso Night club” Talk of the Town”, intrattenendosi col suo amato pubblico e cercando di dare il meglio di sé.

Emarginata, tra gli emarginati, entrerà in contatto con una coppia di gay, che la seguiranno sempre e le resteranno fedeli fino alla fine, supportandola e amandola sinceramente e incondizionatamente.

Con loro è se sessa, da loro è accolta, coccolata e apprezzata per quello che è, nei suoi difetti e nelle sue fragilità.

Judy Garland. diva incredibilmente vera e sottovalutata, alla quale la bravura di Renée Zellweger rende onore e riporta alla ribalta, facendole rivivere ora quel successo tanto cercato e inseguito.

Un grazie a questa meravigliosa attrice che oggi celebra Judy Garland e con lei tutte le donne.

Il suo premio Oscar come migliore attrice non può non far felice il pubblico femminile che in lei si vede rappresentato. Bel biopic per la regia di Rupert Goold.