Lettrice appassionata, vive a Vercelli e ama il mare

Di Claudia Baquero

“Mi sentivo come i fogli vuoti di quei giornali, ero pronto ad accogliere tutto.” 

Nonostante il suo titolo, Candore (romanzo pubblicato da Einaudi nel 2016) parla di pornografia in modo sistematico e ossessivo. Quello che lo rende un piccolo capolavoro è il modo in cui ci viene raccontata la storia, senza moralità né morbosità, di un uomo che vive la sua fissazione fino alla fine, facendoci appassionare alla sua vicenda umana. Avrebbe potuto essere un romanzo incentrato su qualsiasi altra ossessione vissuta fino alla follia ma comunque avremmo amato il suo protagonista.

Candore è una parola che rinchiude tanti significati. Letteralmente descrive una “bianchezza immacolata e splendente” ma esprime anche i sensi di purezza, innocenza, ingenuità, giovinezza, meraviglia, tenerezza e dolcezza. Candore è così, una storia dove il protagonista, Martino Bux, un uomo solo e ossessionato dalla la pornografia, si ritrova sommerso dai detriti e dagli squallori di una Roma sporca e crudele, sentendosi come una pagina in bianco sulla quale ancora nulla è stato scritto.

Mario Desiati Foto da Lastampa.it

Per lui il candore non proviene soltanto dalla sua mancata esperienza ma soprattutto dal suo senso di vuoto. Quando in gioventù scopre le pubblicazioni pornografiche, si scatena in lui il desiderio di andare a vedere, di sperimentare quel mondo per lui sconosciuto ma affascinante, trasgressivo e invitante, d’immergersi e approfondire la conoscenza di quell’abisso che è l’industria del sesso ma che lui sa di non avere il coraggio di sperimentare nella vita vera.

Con il passare del tempo, saranno le immagini e i filmati quelli che riempiranno la sua immaginazione. Vede nel porno un mezzo con il quale interagire con il mondo, cercando una via d’uscita alla sua noia e alla sua solitudine. Il linguaggio che lui usa per scrivere la sua storia è la pornografia perché, passando le sue giornate tra immagini e suoni ansimanti, si illude di vivere una vita che purtroppo non è la sua, ricordando ogni giornata attraverso i film che ha visto o le ragazze che vede in giro e che gli sembrano somigliare a una delle sue amate pornostar. Lui non riesce ad amare una donna vera perché non ha interesse per loro. Per lui esiste soltanto l’ideale di quel che secondo lui è una donna, “una dea del porno in abito da sposa”.

Tutta la sua bramosia si libera quando davanti a uno schermo, un’immagine femminile evoca in lui il desiderio e ci confiderà che quelle immagini sono per lui “piccole felicità” a cui non avrebbe potuto rinunciare. Ma questa mancanza d’amore, di un vero contatto umano, lo porterà sempre più lontano dalla realtà e finirà per farlo diventare uno schiavo del proprio desiderio e della propria solitudine. È di se stesso che lui ha bisogno quando si crogiola davanti alle immagini pornografiche come se fossero specchi. Cerca un’emozione che ancora sa di non conoscere ma che spera di provare inseguendo i fantasmi delle sue fantasie.

È un libro che narra anche, di sottofondo, la storia del porno in Italia, il mondo precario del lavoro, la solitudine di chi è diverso o insicuro, il dolore e la vergogna di chi ha un segreto inconfessabile e pensa che se si venisse a sapere non sarebbe né capito né accettato da nessuno. Ci mostra un’Italia che scopre l’industria del sesso negli anni settanta e ci narra in prima persona la caduta di quest’uomo verso un abisso che lui stesso ha scelto. Con questo libro, l’autore Mario Desiati ci racconta una tragedia attraverso lo sguardo candido di un uomo che avrebbe voluto soltanto essere accettato e amato così com’è. 

Candose Book Cover Candose
Supercoralli
Mario Desiati
Narrativa
Einaudi
2016
219 p., Rilegato