Anita Mancia, nata a Roma, ha lavorato 20 anni presso l'Istituto Storico della Compagnia di Gesù come assistente bibliotecaria ed Archivista. Ha collaborato con la rivista storica dell'Istituto con articoli sulla Ratio Studiorum, la pedagogia dei gesuiti, i gesuiti presi prigionieri dai pirati e recensioni. Presso l'editore Campanotto di Udine nel 2007 ha pubblicato un volumetto di poesie.

Nell’occasione del 260esimo anniversario della morte di Georg Friedrich Haendel (1685-1759) le sorelle Sabatini, terziarie francescane, hanno tenuto un seminario sul celebre musicista tedesco, poi vissuto per sua scelta in Inghilterra, morto il 15 aprile del 1759, un sabato santo. Il seminario, della durata di 8 ore tenuto in gran parte, per l’aspetto didattico, dalla pianista Daniela Sabatini e per l’aspetto esecutivo anche dalla violinista Raffaella Sabatini, ha messo in evidenza i tratti salienti della poetica barocca di Haendel – quali lo stupore e l’intento di suscitare meraviglia nell’ascoltatore – e la sua fortuna critica, che conduce a tracciare una linea che da Haendel va a Beethoven e soprattutto a Brahms che lo riscopre nell’ottocento. Sono stati messi in rilievo i rapporti che legarono Haendel a musicisti quali Bach, Arcangelo Corelli e Vivaldi, senza contare la corrispondenza che lo legò a Philip Teleman. Daniela e Raffaella hanno eseguito i “Chandos Anthems” (trascrizione per violino e pianoforte ad opera delle due musiciste), “Seht! Er kommt mit Preis gekront”! “Laudate Dominum” dall’Oratorio “Judas Maccabeus”, la “Pastorale dall’Oratorio Messiah, il “Largo” dal Serse”, “Lascia ch’io pianga dal “Rinaldo”, la Ciaccona in Sol Magg., la Fuga, l’Integrale delle Suites per strumento a tastiera, l’integrale delle Sonate per violino e basso continuo e altro ancora.

La “Ciaccona”, solo per fare un esempio, è stata messa a confronto con quella di Bach, e manifesta una grandissima ricchezza tematica e di variazioni che suscita appunto il barocco, genuino sentimento di meraviglia di fronte a tanto estro inventivo. La pianista Daniela con grande maestria e straordinaria energia musicale, ha poi introdotto ed eseguito in prima esecuzione mondiale, la sua opera “Variazioni su un tema di Haendel à la manière de Brahms” per violino e pianoforte op 203. Non è esagerato dire che ha lasciati gli ascoltatori a bocca aperta per la magistrale e ricchissima esecuzione da cui, come a cascata, scaturivano accenni alle variazioni di Brahms e suoi personali sviluppi.

A fine seminario le due artiste hanno eseguito un concerto monografico dedicato alla musica religiosa di Liszt, anche lui terziario francescano nell’ultima parte della sua vita. Le musiciste hanno eseguito in trascrizione per violino e pianoforte “Le Crucifix” e “Corali della Settimana Santa” (dagli 11 corali). Il concerto si è chiuso con la “Via Crucis” in trascrizione per violino e pianoforte di Raffaella e Daniela Sabatini. La “Via Crucis” è una composizione molto moderna, che anticipa il novecento con il suo carico di dolore e morte (si pensi all’olocausto). Ha un tono asciutto, è concisa, scarna quasi nel dettato poetico, essenziale. Le musiciste hanno superato i limiti dei loro strumenti, particolarmente il violino, la cui corda ha vibrato fino a morire.
Inviterei soprattutto i giovani studenti, e in genere anche le persone che non hanno una grande preparazione musicale, a seguire i seminari mensili delle due musiciste quando si danno. Daniela è veramente accogliente ed ha una grandissima energia che trabocca. Raffaella è molto delicata, intima e lirica, ma anche lei è dotata di energia e sensibilità straordinarie.

In copertina una foto delle sorelle Sabatini, presa da www.ontuscia.it