Un fervente lettore con la passione per la parola. Sono nato il 25 novembre del 1982 e abito in un paesino del Tirreno cosentino di seimila anime. Proprio in terra calabra mi dedico alla professione giornalistica. Dopo essermi diplomato in Ragioneria, mi sono tuffato negli studi umanistici con il coraggio tipico del profano, conseguendo la laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Vicino alla storia ho poi messo la letteratura, la filosofia e tutte quelle cose di cui proverò a parlarvi. L’obiettivo è creare un linguaggio personale nel quale voglio sciogliere nevrosi e ossessioni, perché leggere e scrivere curano tutti i mali. Trovo sempre un buon motivo per leggere un libro e ne parlo sempre con passione anche su Satisfiction, Gli amanti dei libri e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Se vuoi puoi anche seguirmi sulla mia pagina facebook Dispersioni82.

Nicola Manicardi – Non so

Nicola Manicardi dichiara di non sapere, quindi, annuncia al mondo che attraversa il giorno con lo spirito di un ricercatore che ha il dovere di dubitare. E quando scopre qualcosa lo appunta sul suo taccuino, dopodiché rilegge ciò che ha scritto e afferma resto sempre sconfitto da ciò che scrivo.

Ha ragione Pier Damiano Ori, autore della prefazione di questa raccolta, Manicardi scrive tutti i giorni, è un diarista; ciò vuol dire che il suo pensiero, il collegamento che ha con la realtà e con se stesso, passa per la traduzione in versi, costantemente. E aggiungo io, la poesia di questo autore è una strana creatura. I suoi versi catturano la realtà, la elaborano nella fabbrica del disgusto, la gettano in balia del mondo svestita e purificata… ha il sapore dell’autenticità, di ciò che è e alla quale non è concesso non essere.

Scrivo cercando di raccontare il giorno/e finisco per esserne mangiato.

Così Manicardi si tuffa nella mondanità, che distrugge e crea a suo piacimento. E lui, poeta modenese in balia dell’angoscia e del desiderio di sopravvivere non sa se è tempo di dichiararsi davvero sconfitto. Infatti, la speranza è più forte di ogni cosa e sta nel verso, nell’incessante bisogno di appuntare ciò che lui vede, tocca e sente… nel sentire risiede la percezione assoluta, giacché il sentire è il senso dell’anima.

Ho paura dei poeti/tutti intenti ad essere poeti/alla ricerca del ricercato/sempre oltre la luna./Pestando merda/invocano l’aulico/e se provi a dire che la merda è merda/creano un aforisma./Ho paura dei poeti/quando il credo sovrasta il respiro/quando il concreto/diventa cretino/e se la menano col destino.

Il non-poeta Manicardi si fa spettatore, sanguisuga della realtà. Chi costruisce la sua casa nel regno dell’utopia, può solo attendere la fine dei tempi; la quotidianità invece svela la realtà per ciò che è, nient’altro può sostituirla; essa è produzione dell’uomo.

… solo resto calmo/su un disegno di un bambino/perché lui non ha colpa/e noi/la colpa dei suoi disegni.

Così Manicardi, poeta che non sa, ci trascina tra i suoi versi lucidi e disperati. Difficile non essere d’accordo con lui, anche se non è in cerca della ragione. D’altronde, ogni poeta sa che il profumo del consenso nuoce più del disprezzo… ti fa credere che la parola salverà il mondo.

Non so Book Cover Non so
Nicola Manicardi
I Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore
2018
56