Un fervente lettore con la passione per la parola. Sono nato il 25 novembre del 1982 e abito in un paesino del Tirreno cosentino di seimila anime. Proprio in terra calabra mi dedico alla professione giornalistica. Dopo essermi diplomato in Ragioneria, mi sono tuffato negli studi umanistici con il coraggio tipico del profano, conseguendo la laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Vicino alla storia ho poi messo la letteratura, la filosofia e tutte quelle cose di cui proverò a parlarvi. L’obiettivo è creare un linguaggio personale nel quale voglio sciogliere nevrosi e ossessioni, perché leggere e scrivere curano tutti i mali. Trovo sempre un buon motivo per leggere un libro e ne parlo sempre con passione anche su Satisfiction, Gli amanti dei libri e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Se vuoi puoi anche seguirmi sulla mia pagina facebook Dispersioni82.

Mario Borghi – Gli opinionisti

Recensione di Martino Ciano

Gli opinionisti è un’opera pensata per essere messa in scena. È scritta come il copione di una commedia… uno spettacolo che può essere rappresentato in ogni luogo. Si presta a qualsiasi palcoscenico, in particolar modo a quello della vita di tutti i giorni. E proprio la confusione quotidiana, nella quale le voci si intrecciano e le opinioni sono raffiche di mitra, viene trasformata in satira e allegoria.

Borghi è un libero pensatore e la sua scrittura rispecchia questa attitudine. Non ha voglia di perdersi in pensieri difficili, ma ama la semplicità. La parola è già qualcosa di complesso perché mostra sempre e solo il suo lato seducente; è molto difficile che si sveli interamente… d’altronde ogni uomo ha il suo linguaggio.

Ecco allora questi opinionisti, uomini e donne ambigui e confusi, che si accomodano in un salotto tenuto in ordine da una sobria donna delle pulizie. Una domestica così ligia al suo dovere che lavora anche a Ferragosto. Lei li accoglie uno per uno, come se quella stanza fosse l’ultimo lembo di terra rimasto dopo l’Apocalisse. E loro, gli opinionisti, entrano per lasciare un messaggio cartaceo che la signora legherà a un palloncino, che si depositerà sul suolo lunare.

Ricorda tanto l’Orlando Furioso, ma tutto è scritto con un linguaggio fiabesco e leggero che ricorda Calvino. Un’opera ironica, questa di Borghi, imprenditore edile che dopo il lavoro si rifugia nella sua stanza per costruire edifici di significati; quasi volesse testimoniare che non di solo pane vive l’uomo. E la sua passione lo ha già portato lontano, perché dalle sue opere sono stati tratti spettacoli teatrali, in scena anche sui palchi della Capitale. Ma, dopotutto, il suo intento è quello di essere un testimone della leggerezza.

La leggerezza è un dono; rende il mondo più sopportabile. Le opinioni invece danno vita a meccanismi perversi, in cui la ragione vuole spiegare tutto; ma esse sono anche figlie della poca conoscenza… Socrate pure le condannava… la vita, infatti, non è un blaterar-cantando, ma una costatazione.

Gli opinionisti di Mario Borghi è quindi un libro da leggere senza seguire il filo del discorso, perché sarebbe come lambiccarsi il cervello sul significato della vita e della morte. Forse, questi personaggi parlano proprio della morte, ma lasciamo a voi l’ultima parola, quella che l’autore ligure ha fatto pronunciare a un ex Bello di Biella.

Gli opinionisti Book Cover Gli opinionisti
Mario Borghi con illustrazioni di G. Cicaloni
Testo teatrale
Le Mezzelane Casa Editrice
2017
72, rilegato