Quale fu l’impatto della propaganda fascista verso il Nord Africa e il Medio Oriente veicolata in arabo attraverso la stazione EIAR di Radio Bari? Il volume di Arturo Marzano Onde fasciste. La propaganda araba di Radio Bari (1934-43), ricostruisce con puntualità e precisione il ruolo svolto da questa emittente in circa un decennio di trasmissioni.

Marzano, ricercatore in Storia e Istituzioni dell’Asia presso l’Università di Pisa, autore di numerosi contributi sulla storia del Medio Oriente, pone l’attenzione sull’uso delle trasmissioni radio come strumento di soft power nella strategia della propaganda estera fascista in lingua araba, gettando luce su una vicenda poco approfondita dalla storiografia. Il libro “al confine tra storia delle relazioni internazionali, storia transnazionale e storia dei media”, mostra molteplici aspetti di interesse in relazione al ruolo di questa radio, che fu “tra le prime ad ospitare programmi in una lingua diversa da quella parlata nel paese da cui trasmetteva; la prima radio europea ad utilizzare una lingua non europea; la prima a fare trasmissioni in arabo rivolte alle sponde sud del Mediterraneo”.

In onda dal 24 maggio 1934 all’8 settembre 1943 Radio Bari, così come altre radio europee quali Radio Londra, Radio Berlino e Radio Paris Mondial, in questi anni diffuser un prodotto radiofonico prodotto da europei per un pubblico arabo. Il risultato fu che questo favorì solo in minima parte un incontro paritario tra produttori e ricettori dei messaggi. Radio Bari costituì uno “spazio di «ibridazione culturale» paritaria – seppur all’interno di una zona di contatto determinata dall’esperienza coloniale italiana”, ricorda l’autore poiché ai suoi programmi culturali contribuirono intellettuali arabi, tra i più noti il siriano Muhammad Kurd’Ali e personaggi di “frontiera” come Enrico Nuné, nato ad Aleppo da padre italiano e da madre araba. La parte culturale dei programmi fu quella che riscosse maggiore successo tra gli ascoltatori arabi anche perché le conversazioni sulla letteratura, sulle pièce teatrali e sui brani musicali erano condotte da intellettuali italiani e arabi e riguardavano autori di entrambe le culture. Tuttavia Radio Bari fu soprattutto “un’esperienza imperiale”, in quanto i programmi politici, che erano una semplice traduzione in arabo di quanto veniva pubblicato dalla stampa italiana, rivelavano la manifesta volontà di convincere la popolazione araba della “missione civilizzatrice” dell’Italia fascista. Proprio le trasmissioni politiche infatti avrebbero scontato una contraddizione insanabile della propaganda e della politica estera fascista: “Roma corteggiava i nazionalismi arabi attaccava Londra e Parigi con l’obiettivo di sostituirvisi come potenza egemone nel Mediterraneo in Medio Oriente, senza considerare che quei nazionalismi si sarebbero opposti con uguale forza al dominio coloniale italiano”. Le critiche rivolte alla Francia e alla Gran Bretagna ricorda Marzano “rischiavano al contrario di consolidare l’opposizione anticoloniale dei movimenti nazionalisti arabi che, a lungo andare, avrebbero travolto la presenza italiana in Libia”.

La vicenda di Radio Bari è ricostruita attraverso un originale uso delle fonti. In mancanza di registrazioni sonore della stazione araba fascista l’autore ricorre alle fonti conservate in numerosi archivi in Italia, Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Marocco. Si tratta di trascrizioni di programmi effettuate da diplomatici inglesi, francesi e americani, ma anche di rapporti dei diplomatici italiani in servizio nei Paesi del Nord Africa e del Medio oriente, oltre alla consultazione di diverse fonti a stampa in lingua araba. Attraverso questa scelta il volume riesce a restituire il tono e il carattere delle trasmissioni di Radio Bari. La ricerca porta in evidenza come Radio Bari sia stata una tra le principali protagoniste durante la “guerra delle onde” condotta prima e durante la Seconda guerra mondiale attraverso l’arma della propaganda radiofonica.

Dall’esperienza di Radio Bari emerge come il maggiore impegno della politica estera fascista nel Mediterraneo secondo l’autore sia da far risalire già al 1935, in coincidenza con la guerra di Etiopia, quando inizia una propaganda aggressiva contro la presenza coloniale di Gran Bretagna e Francia e viene presentata la politica in Libia ed Etiopia come “un modello in termini di sostegno filoarabo e filoislamico”. Anche se la strategia mussoliniana prevedeva di evitare il più a lungo il conflitto con Londra, con l’entrata in guerra del giugno 1940, le relazioni con la Gran Bretagna erano ormai compromesse. Da questo momento l’Italia cercò di ottenere l’appoggio di due figure chiave del nazionalismo arabo come l’iracheno Rashid Ali al-Kaylani e il palestinese Hajj Amin al-Husayni.

Marzano specifica come tra i temi veicolati da Radio Bari in nome dell’ideologia fascista fu particolarmente presente l’antisemitismo. “Come si evince dai programmi radiofonici, il 1938 fu un’accelerazione di un processo che esisteva già dal 1935, allorché Radio Bari iniziò a veicolare retoriche antisemite che sarebbero aumentate negli anni successivi, mentre il 1941, con l’ingresso in guerra di Unione Sovietica e Stati Uniti, vide l’esplosione di un antisemitismo violentissimo, pervasivo, ossessivo”.

Il volume è articolato in 5 capitoli. Nel primo capitolo viene analizzata la struttura dell’emittente sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Se il ruolo svolto da Enrico Nuné, definito “mente della radio”, viene puntualmente ricostruito non mancano i numerosi riferimenti a personalità intellettuali e politiche sia italiane che arabe che parteciparono ai programmi di Radio Bari.

Nel secondo capitolo si affronta l’analisi dei contenuti di Radio Bari. Se i programmi politici confermano la natura “coloniale” della radio, quelli culturali permettono di individuare gli scambi tra Italia e mondo arabo e di notare la ricerca di diffondere una cultura “mediterranea” con la volontà di avvicinare queste forme di ibridazione. Il secondo capitolo è arricchito da un focus sulla prima donna al microfono di Radio Bari e sul ruolo delle radio nella costruzione di un immaginario antisemita prima e durante la guerra.

Il terzo capitolo si concentra sulla “guerra delle onde” e sulla propaganda antibritannica e antifrancese negli anni che vanno dal 1935 al 1939. Allo stesso tempo l’autore indaga anche la risposta di Gran Bretagna e Francia a Radio Bari con la creazione delle stazioni in lingua araba rispettivamente di Radio Daventry e Radio Paris Mondial.

Il quarto capitolo affronta la propaganda di guerra della stazione descrivendo le rivalità nella propaganda verso il mondo arabo e il Mediterraneo con Radio Berlino e l’evoluzione di Radio Bari “dal trionfalismo alla guerra” durante il periodo giugno 1940-settembre 1943.

L’ultimo capitolo indaga la questione degli ascolti di Radio Bari e della sua influenza sul pubblico. Viste le difficoltà di determinare questo aspetto, data l’assenza di fonti che restituissero le opinioni degli ascoltatori, l’autore utilizza le valutazioni delle rappresentanze diplomatiche, i commenti della stampa mediorientale e alcune impressioni degli ascoltatori ricavate dalla corrispondenza postale con l’emittente. Al termine del lavoro si afferma che Radio Bari non riuscì a vincere “i cuori e le menti” degli ascoltatori, influenzando l’opzione pubblica araba e orientandola a vantaggio dell’Italia. Sinteticamente il fallimento fu dovuto sia alle contraddizioni della politica estera fascista, che al fatto che gli ascoltatori arabi, se si eccettuano i programmi culturali, non erano tenuti in considerazione nella pianificazione dei programmi radiofonici, o comunque erano considerati sempre secondo una prospettiva di “disuguaglianza razziale” come ricorda l’autore prendendoin prestito le parole di Marie Louise Pratt.

Il volume di Arturo Marzano costituisce un importante e innovativo contributo per la storia della radio durante il regime fascista ma si inserisce anche all’interno di un filone di ricerca a cui la storiografia internazionale ha dedicato attenzione negli ultimi anni come i lavori pubblicati sull’attività radiofonica tra le due guerre.

Onde fasciste. La propaganda araba di Radio Bari. (1934-43) Book Cover Onde fasciste. La propaganda araba di Radio Bari. (1934-43)
Arturo Marzano
Carocci
2015
www.officinadellastoria.eu