Novità editoriali. Sette Città Editore
Quattro libri, quattro novità editoriali che vanno ad arricchire il già ricchissimo e importante catalogo di Sette Città Editore. Che, tra parentesi, è anche tra i sostenitori di questa rivista on line e della galassia culturale rappresentata da riviste come Asei e Officina della Storia. Quattro pubblicazioni solo apparentemente di carattere locale e universitario ma, in realtà, capaci di rappresentare interessanti momenti di lettura anche per chi si muove in ambiti diversi da Viterbo e dalla sua università.


Cominciamo con Tre lezioni magistrali. Si tratta di un libro che, per la curatela di Benedetta Bini, ci presenta tre lezioni magistrali con cui il Dipartimento di studi linguistico-letterari, storico-filosofici e giuridici DISTU dell’Università della Tuscia ha inaugurato l’anno accademico di ciascuno dei propri corsi di laurea. Tre lezioni che proseguono una tradizione che, nella complessità ed eterogeneità degli argomenti, sembrano riportare una ventata di rinascimento, inteso come sinergia di materie e discipline.
La prima lezione è di Lucio Caracciolo, direttore di Limes, dal titolo Noi nell’età dell’incertezza. Un testo di portata enorme che va ben al di là dell’ambito accademico ma che può essere letto come analisi e monito del presente, partendo dalla lettura delle dinamiche dei poteri su scala globale, ricordandoci che: “le variabili che compongono, scompongono e ricompongono le equazioni di potenza su scala mondiale sono troppe e troppo poco prevedibili per immaginare un futuro più ordinato e soprattutto pacifico per l’umanità.”
La seconda lezione, di Niccolò Lipari, tra i più importanti civilisti italiani, ci accompagna nel delicato tema dell’abuso del diritto, che è anche il titolo del saggio. Certo più tecnico ma non meno interessante anche per i non addetti ai lavori, nel monito finale “c’è da augurarsi che i civilisti della nuova generazione […] sappiano cogliere, al di là di ogni pretesa certezza, l’impegno stimolante che si collega al passaggio da un sapere teoretico, volto a stabilire improbabili corrispondenze tra parole e cose, ad un sapere pratico, che è impegnato continuamente a plasmare le sostanze normative in modo da renderle conformi al patrimonio positivizzato dei valori”
La terza, bellissima e potente lezione, riassume già nel titolo, Come la crisi economica cambia la democrazia, la teoria di Leonardo Merlino sul rapporto tra crisi e democrazia e sui rapporti tra partiti, movimenti sociali e gruppi di interesse e le connessioni tra di essi.


L’altra pubblicazione è Dal Giubileo al centenario, del Professor Matteo Sanfilippo che insegna Storia Moderna nell’Ateneo viterbese. Un’interessante analisi sul tema del Giubileo a partire dalle ricerche e studi stimolati dal Giubileo straordinario di papa Francesco. Una ricerca non solo storica che ci illustra come, proprio l’affinamento delle analisi fin qui condotte abbia evidenziato linee di sviluppo spesso ancora incerte anche a partire dal nome stesso di giubileo.


La terza novità editoriale, sempre con la curatela di Benedetta Bini, rappresenta qualcosa di enorme interesse per chi studia e fa ricerche nell’ambito letterario. Questo Figure di passaggio è una raccolta di saggi riuniti dal filo rosso dell’analisi di temi, generi e linguaggi della fin de siècle inglese. Come scrive la stessa curatrice nella presentazione, “i saggi raccolti in questo volumetto vogliono offrire un ulteriore tassello al mosaico sempre più ricco di sfumature e spunti di riflessione rappresentato dagli ultimi decenni del grande secolo vittoriano. E si comincia alla grande con il saggio iniziale dal titolo Il riflesso del vampiro: nelle periferie narrative di Bram Stoker


Per ultimo, ma non ultimo, ecco il volume fotografico Il bianco e il rosso. Dentro Santa Rosa. Esempio di editoria legata sì al territorio ma che rappresenta un modo di raccontare che, certo focalizzato sul locale, non degenera mai nel localismo. Il libro nasce dall’idea di raccontare fotograficamente Viterbo e le sue storie durante i due giorni compresi tra il due e il tre di settembre. Cosa sia questa festa per i viterbesi non è possibile dirlo qui. Ma questo libro può ben aiutare a comprendere. E così un professore dell’Università della Tuscia, un gruppo di studenti universitari e del Liceo Ruffini affiancati da una professoressa dello stesso liceo, hanno realizzato questo libro che è, anche e soprattutto, un progetto e una pratica creativa. Che molto deve all’esperienza formativa del Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo dell’ateneo viterbese.