Quattro libri imperdibili
Ci sono molti modi tra cui scegliere come trascorrere il proprio tempo. Non sta a noi fare i giudici delle vite altrui. Ma oggi, molto semplicemente eppure con molta forza, vi consigliamo il modo per noi più ricco di gusto e piacere: leggere. E leggere, soprattutto, questi quattro libri. Quale che sia la vostra velocità di lettura o il tempo che pensate di poterle dedicare, staccate i computer, i cellulari e gli smartphone, mettetevi comodi e, almeno per un po’, regalatevi qualche ora di pura bellezza.


Cominciamo con Nelle terre di nessun di Chriss Offutt. Un “quasi” esordio semplicemente incendiario, un altro importante capitolo di quella tradizione del “racconto americano” che rappresenta una delle cose più vitali della letteratura mondiale. Un Kentucky marginale almeno nella geografia più mainstream ma cuore pulsante di questi nove racconti. Una natura predominante nella sua bellezza e nella sua brutalità (topos classico dell’immaginario americano), anime ferite, luoghi abbandonati, bar in cui il fumo si taglia con il coltello, la rabbia e il disagio strisciante che sconfina nel rancore sono l’altra faccia di un sogno americano di cui, troppo spesso, si nasconde la polvere dietro la retorica. C’è della poesia anche nella desolazione di questa America più nell’ombra, quasi dimenticata. La più vera perché senza sogni.
Nelle terre di nessuno
Minimum Fax
Traduzione di Roberto Serrai


Sempre letteratura americana in questo meraviglioso Warlock, pubblicato da SUR. Ci sono molti, forse tutti gli elementi del più classico immaginario americano: il west e una città mineraria, Warlock appunto, alla fine dell’ottocento. Pubblicato nel 1958 arrivò finalista al Premio Pulitzer, oggi lo leggiamo nella traduzione di Tommaso Pincio, per gettarci tra cowboy, puttane, minatori in sciopero per avere qualche briciola in più di una vita migliore, gioco d’azzardo e una legge che sembra non adempiere ai suoi doveri. Un vero piacere fisico leggere quello che è stato definito “un western revisionista” in cui Warlock è la vera protagonista in quella frontiera che non è solo luogo fisico ma anche la sottile linea d’ombra che gli esseri umani sono disposti ad attraversare per difendere i loro piccoli interessi.
Warlock
SUR
Traduzione di Tommaso Pincio


Amore e soldi, rapine e sogno di una vita di lusso. Questo, ma anche molto altro, in questo meraviglioso Il mio angelo ha le ali nere. Elliott Chaze ci dipinge la storia di Tim Sunblade, evaso dal carcere e pronto a mettere in pratica un piano tanto infallibile quanto classico: una rapina. Una donna, Virginia, diventerà complice e partner in quello che, però, non sarà un amore che porta riscatto. Virginia vuole una vita agiata e, lungo le strade per Denver, si scoprirà il sottile inganno che c’è dietro ogni cosa. E vai avanti anche quando sai che tutto cadrà in mille pezzi.
Il mio angelo ha le ali nere
Mattioli 1885
Traduzione di Nicola Manupelli


E chiudiamo col botto. Per parlarvi di questo vero e proprio capolavoro,Tutto quello che è un uomo, abbiamo deciso di usare le parole del critico letterario Gian Paolo Serino:” Questo non è un romanzo. Questo è un cazzo di fottutissimo capolavoro. Un romanzo così potente, così vero, così elegante, che come contraltare esce, in chi legge, l’ineleganza di scrivere che è un “cazzo di fottutissimo capolavoro”. Perché è uno di quei rari libri che ti fa sentire piccolo quando lo leggi come scrittore. Ti domandi? Ma io cosa scrivo a fare? Ti fa sentire grande come critico perché non vedi l’ora di scriverne e allora più che leggerlo lo divori. Ti fa sentire immenso come lettore perché vorresti aprire le finestre e gridare a tutti di leggerlo, comprarne copie e regalarle a quelli che incontri per strada. È come se il Dostoevskij esordiente e rabbioso di “Povera gente” avesse incontrato il Proust della “Recerche”, è come se Robert Walser fosse invitato a una cena da “Falò delle vanità” di Tom Wolfe. È come un David Foster Wallace che smette la bandana si mette il cilindro e si reca di sera a sorbire un tea con Yeats e con un Joyce lucido. È come Thomas Mann che non ha bisogno di una montagna per essere incantato. Fatevi del Bene”. Ecco, crediamo non ci sia bisogno di altro. Semplicemente stupendo. Uscite subito a comprarlo
Tutto quello che è un uomo
Adelphi
Traduzione di Anna Rusconi

La redazione de Lottavo.it
L’immagine di copertina, tratta dal web, è di teatrodinessuno.it