Laureato e specializzato in storia dell’arte all’università degli studi della Tuscia. Dopo aver discusso due tesi di laurea su Andrea Pazienza continua lo studio dell’artista realizzando il lavoro di riordino e di digitalizzazione dell’archivio e curandone la mostra “Segni Preliminari”. Cura la rubrica Fumo negli occhi. “Recensioni critiche” di graphic novel. Le recensioni vengono pubblicate su Move magazine sulla pagina Facebook Fumo negli occhi e su Fandangoeditore.it. Direttore artistico di una sezione del Festival Caffeina e assistente alla direzione artistica di Quartieri dell'Arte.

Nel 1994 il Ruanda è teatro di uno dei più sanguinari genocidi del XX secolo. La rivalità fra Huti e Tutsi è anche figlia dell’antropologia razzista con cui il colonialismo belga classificò la popolazione. Nel 2000 proprio un autore belga, Jean-Philippe Stassen, realizza un piccolo capolavoro: “Deogratias” che verrà poi tradotto e pubblicato in Italia da stampa alternativa nel 2005. Attraverso la narrazione delle vicende che ruotano attorno ad un ragazzo Hutu (Deogratias), l’autore riesce nell’impresa di restituire l’abominio di quel massacro.
Il fumetto è strutturato a partire dall’intreccio dei tempi narrativi. C’è un presente in cui Deogratias è pazzo, perennemente in cerca di Birra di banana (urwagwa), in balia di paranoie e ossessioni. C’è un prima in cui Deogratias è sano, innamorato di una ragazza Tutsi e fidanzato con la sorella. Il prima e l’oggi sono facilmente riconoscibili perché il passato è rappresentato privo della linea che demarca le vignette. Questo espediente tecnico-narrativo, permette anche di caratterizzarne la dimensione emotiva, nel presente le vignette risultano meno ariose, costrette in cattività. In modo quasi subliminale questo piccolo accorgimento fornisce da subito una chiave di lettura emozionale, semplice ma efficace. I colori, un omaggio all’estetica afro, nella giovinezza di Deogratias sono liberi di respirare, di espandersi, di suggerire possibilità.
Strada facendo la lettura del libro genera domande: che cosa ha fatto impazzire Deogratias? Che fine hanno fatto le due sorelle? Quale ruolo hanno (avuto) i personaggi che bevono urwagwa con il povero Hutu? Le risposte stanno dentro a poco più di 3 mesi di mattanza, nel genocidio, nel parossismo della violenza. C’è un prima e un dopo nel fumetto, nella storia del Ruanda e nella vita del ragazzo. Le due sorelle Tutsi cadono vittime della carneficina, Deogratias non riesce a salvarle. Lo schok, il senso di colpa e il dolore lo fanno impazzire. Ma il poveretto non sta vagando in preda alle allucinazioni. Non solo. Sta anche servendo il piatto freddo della sua personale vendetta. In silenzio, nell’ombra, riesce a farsi giustizia nonostante la pazzia e poco prima di essere scoperto. Non appena i pezzi del puzzle forniscono con chiarezza il piano del giovane Hutu, il lettore gioisce nella commozione, inorridito dagli eventi esulta per il finale agrodolce della storia nella Storia.
Stassen, autore di enorme spessore, unisce la poesia al lucido racconto dei fatti, evita il documentario, racconta la Storia di un popolo attraverso la storia di un personaggio. Il particolare per induzione rivela il generale, la sineddoche la parte per il tutto, la finzione creativa la più cruda delle realtà, un’opera elegante un orrore sconfinato.

Grazie a Marcello Baraghini per avermi regalato un capolavoro.

Déogratias Book Cover Déogratias
Eretica speciale
Jean-Philippe Stassen
Fumetti - Fumetti
Stampa Alternativa
2005
brossura
77
http://pjrbfumonegliocchi.tumblr.com/